Sky Italia ha ingannato i propri abbonati. Questa è la motivazione che l’Antitrust ha fornito per giustificare la salata multa che la società televisiva dovrà pagare.
Il problema sul quale si è espresso maggiormente l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ai danni di Sky è stata la cosiddetta “pubblicità ingannevole” che la società fondata nel 2003 dal magnate Rupert Murdoch, avrebbe mostrato ai propri abbonati al pacchetto calcio. In particolare l’Authority ha ritenuto poco chiaro per gli abbonati di Sky il funzionamento del palinsesto delle partite in seguito alla nascita e l’entrata sul mercato di DAZN. Quest’ultimo difatti, prima dell’inizio del campionato di calcio 2018/2019, ha ottenuto i diritti per trasmettere 3 partite alla settimana sulle 10 totali del programma della massima serie oltre alla totalità dei match disputati in serie B.
Questo, secondo l’Antitrust, non è stato debitamente spiegato agli abbonati di Sky che, attraverso le proprie pubblicità ingannevoli, avrebbe lasciato intendere di poter trasmettere la totalità delle partite senza fare menzione in nessun modo della decurtazione del 30% del palinsesto della serie A oltre al 100% di quello della serie B.
Non è tutto. L’Antitrust ha infatti accertato che Sky
“ha attuato una pratica aggressiva in quanto ha esercitato un indebito condizionamento nei confronti dei clienti abbonati al pacchetto Sky Calcio, i quali, a fronte di una rilevante ridefinizione dei suoi contenuti (riduzione del 30% delle partite di serie A e cancellazione dell’intero torneo di serie B) non sono stati posti nella condizione di poter assumere liberamente una decisione in merito al mantenimento o meno del pacchetto. Gli abbonati a tale servizio sono stati costretti a scegliere tra due possibilità, entrambe svantaggiose, ossia la prosecuzione degli addebiti, tra l’altro in misura invariata, nonostante il contenuto diverso e ridotto del pacchetto rispetto a quello originariamente scelto, oppure il recesso dal contratto a titolo oneroso, con il pagamento di penali e/o la perdita di sconti e promozioni connessi alle offerte con vincolo di durata minima”.
Ciò sta a significare che molti abbonati pur di non incorrere in sanzioni e poter continuare a seguire le partite di calcio si sono trovati costretti a continuare a pagare la totalità di quanto deciso da Sky Italia quando deteneva i diritti omni comprensivi di serie A e B e, in molti casi, dover anche sottoscrivere l’abbonamento con DAZN, la piattaforma di streaming dove è possibile seguire il restante dei match pagando così quel 30% delle partite di serie A e l’intero campionato di serie B il 100% in più rispetto all’anno precedente.
Per tutti questi motivi l’Antitrust ha previsto la pesante multa di 7 milioni di euro e, in seguito a tale notizia, la Codacons ha richiesto a Sky Italia di “rimborsare tutti coloro che hanno sottoscritto l’abbonamento calcio restituendo ai propri clienti quanto pagato” minacciando di intraprendere una causa risarcitoria collettiva ai danni della società e a nome di tutti gli abbonati del pacchetto calcio.