L’antefatto
Skin a Cosenza. Nelle scorse settimane, sui giornali e sul web è rimbalzata questa notizia a dir poco esplosiva: il 31 dicembre il tradizionale concerto di Capodanno di Cosenza sarà tenuto dalla cantante Skin e dal suo gruppo Skunk Anansie. L’avviso è stato pubblicato il 19 dicembre sul sito della band inglese. E nei giorni successivi quotidiani locali e pagine social dedicate alla Calabria hanno diffuso la notizia, che è stata accolta con grandissimo entusiasmo dai cosentini e dai calabresi. L’evento avrà luogo a piazza dei Bruzi ed è prevista la presenza di migliaia di persone.
Il fatidico annuncio
Anche la cantante ha condiviso l’evento sul suo profilo Facebook e le reazioni non hanno tardato ad arrivare. Purtroppo non sono state quelle che ci si aspettava. Numerose sono state le battute ironiche sulla scelta della città calabrese: “Can’t find the place on Google, where is it? I’m assuming Italy somewhere.“ (Non riesco a trovare il posto su Google, dov’è? Penso da qualche parte in Italia). Oppure: “I just don’t understand WHY Cosenza? Of all the beautiful Italian cities… why down there?“ (Non capisco proprio PERCHÉ Cosenza? Di tutte le bellissime città italiane… perché laggiù?). D’altra parte non è mancata neanche l’incredulità: “Ma è una gag? Ingresso gratuito e a Cosenza? […] No dai non può essere vero.“ Come se Cosenza non fosse in grado di organizzare o non avesse la capacità di gestire un evento così importante.
Le proteste dei cosentini e dei calabresi
Ma non sono mancate le proteste indignate dei cittadini di Cosenza e dei loro corregionali, che hanno risposto a tono alle battute sarcastiche sulla scelta di una città del Sud Italia. Un ragazzo ha scritto: “Leggendo alcuni commenti mi scende una lacrima di sconforto nei confronti di chi disprezza una città del sud Italia e mi sale tanto orgoglio per una città, La mia città!” Un altro giovane utente ha commentato le critiche in questo modo: “A chi si stupisce che Cosenza sia (per l’ennesima volta) teatro di un grande evento internazionale suggerisco di cercare (digitate bene magari) la città su google. Già wikipedia vi fa capire di che città stiamo parlando, di quanta storia bimillenaria abbia alle spalle, di che presente stia vivendo, di che futuro stia costruendo e sognando tra urbanistica e sviluppo. […] Ah, e attenti: in tutto questo Cosenza è un’area urbana da trecentomila abitanti, se venite qui aspettandovi un paesino desolato, senza vita e senza attrattiva, rischiate lo choc culturale.”
L’orgoglio di essere del Sud
Come si può notare leggendo le risposte dei calabresi e di altre persone del meridione, il Sud Italia non è poi così culturalmente arretrato rispetto al resto del Paese. Anzi, non ha proprio nulla da invidiare a regioni come Piemonte, Lombardia, Toscana. Eppure rimane questo pregiudizio radicato in molte persone del Nord e del resto d’Europa che il Sud d’Italia e la Calabria in particolare non siano all’altezza di artisti internazionali. Alle soglie di un nuovo anno, non resta che avere come buon proposito quello di cambiare questo preconcetto. Come? Continuando ad ospitare concerti di band famose e organizzando altri eventi di ampia portata. Solo così si potrà sconfiggere lo stigma di “ultimi della classe” che affligge la Calabria e le altre regioni del Sud.
Carmen Morello