Sistema di Accoglienza e Integrazione: accordo del 4 marzo

sistema di accoglienza e integrazione

Lunedì 4 marzo ha visto la firma da parte dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) di un accordo volto a rafforzare il Sistema di accoglienza e integrazione (SAI) dei rifugiati e dei migranti in Italia .

Il Sistema di accoglienza e integrazione

Il SAI rientra nell’alveo del Programma nazionale d’asilo (PNA), il primo sistema pubblico di accoglienza diffusa sul territorio realizzato a partire dal 2001 grazie alla cooperazione di UNHCR, ANCI e il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno. Dal lontano 2001, le misure di accoglienza in Italia si sono evolute in forme diverse, fino ad arrivare al SAI.

Entrando più nel dettaglio, il Sistema di accoglienza e integrazione è in vigore dal 2020 e nel suo ambito sono previsti due livelli di servizi di accoglienza: il primo è dedicato ai richiedenti protezione internazionale, mentre il secondo è principalmente volto all’integrazione di diverse categorie di migranti, fra i quali rifugiati e minori non accompagnati. Le risorse pubbliche impiegate destinate al SAI sono quindi impiegate per promuovere lo sviluppo di reti locali che si occupino sia dell’inserimento socio-economico dei migranti nella realtà italiana, sia della creazione di una cultura dell’accoglienza nel paese.

Come riportato da ANSI, il 25% delle persone inserite nei sistemi di accoglienza in Italia è ospitato proprio dal SAI. Infatti, oltre a rifugiati, richiedenti asilo e minori accompagnati, sono molte le categorie di migranti a cui si rivolge il sistema: i titolari di protezione speciale, coloro ai quali è riconosciuto particolare valore civile, i titolari di permesso di soggiorno per cure mediche e per calamità naturali. Tenendo a mente che in passato l’Italia è stata sanzionata dalla CEDU per il trattamento riservato ai migranti, la firma di questo protocollo di intesa fra UNHCR e ANCI non può che essere un’ottima notizia, segnale della volontà di lavorare per rispondere alle sfide dell’integrazione in questo paese.

Progetti in corso: la Carta per l’integrazione dei rifugiati e Spazio Comune

La firma di questo protocollo di intesa consolida una collaborazione di lungo periodo fra ANCI e UNHCR, volta non solo a salvaguardare le esperienze esistenti ma anche e soprattutto a promuovere l’ampliamento della rete di progetti sul territorio italiano.

Inoltre, il protocollo sancisce l’impegno ad incoraggiare l’adesione dei comuni italiani alla Carta per l’integrazione delle persone rifugiate del 2022, di cui ad oggi risultano firmatarie Bari, Bologna, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Ravenna, Roma e Tornio. Promuovere la partecipazione di altre città è infatti fondamentale per realizzare programmi come Spazio Comune, che ha visto la costruzione di diversi centri multi-servizi per l’integrazione.

Migranti in Italia: un accordo per il rispetto della dignità umana

È evidente come questa sforzo condiviso a più livelli sia preziosissimo per garantire ad adulti e bambini il rispetto della loro dignità umana in un momento complesso come può essere l’esperienza migratoria. Il contatto diretto con le comunità locali, con il territorio, è infatti la chiave di qualsiasi percorso di inclusione di qualità.

Questa certezza è presente anche nelle parole di soddisfazione della Dott.ssa Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, che ha così commentato la firma del protocollo di intesa: “questo protocollo rafforza ulteriormente la collaborazione tra l’ANCI e l’UNHCR e rappresenta un passo significativo verso un approccio coordinato e sinergico che mira a garantire una vita dignitosa e opportunità di integrazione per coloro che cercano protezione nel nostro paese. I comuni sono il punto di contatto più vicino alle comunità e svolgono un ruolo cruciale, sono incubatori di innovazione e buone pratiche a sostegno dell’integrazione dei rifugiati nel tessuto sociale”.

 

 

Elena Miscischia

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