Siria: l’Isis perde Tabqa e le forze curdo-siriane si avviano verso Raqqa

l'Espresso

In Siria, la coalizione curdo-siriana conquista la diga di Tabqa e procede verso al liberazione di Raqqa.

La lotta incessante contro il terrorismo sembra essere il motto che caratterizza la politica internazionale da quasi vent’anni. Ad ogni angolo del mondo si combatte contro l’estremismo, nel tentativo di evitare altri attacchi, altre morti, altre tragedie.

Diga di Tabqa in Siria
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Uno degli scenari principali in cui la guerra al terrorismo è parte integrante della quotidianità è il conflitto siriano. La Siria, divisa da svariati fronti e da potenti che inseguono i loro interessi, è in prima linea a combattere i terroristi dello Stato Islamico.

Uno dei punti caldi della battaglia è Raqqa (situata nel Nord della Siria), divenuta nel 2014 il quartier generale dell’Isis. Negli ultimi giorni sembra essere stato compiuto un piccolo grande passo verso la liberazione di questa zona, grazie alla conquista di Tabqa da parte delle forze curdo-siriane.

La località è situata sul fiume Eufrate, ad una quarantina di chilometri da Raqqa, ed ospita la diga più grande della Siria. Essa rappresenta dunque un punto strategico, nonché un vantaggio pericoloso nelle mani dei terroristi.

All’inizio del mese i curdi avevano dichiarato ad Al Jaseera di aver conquistato il 90% della città di Tabqa e che l’avanzata contro lo Stato Islamico stesse progredendo. Talal Silo, portavoce della Forse Democratiche Siriane (SDF), affermava che erano rimasti ancora alcuni quartieri sotto il controllo dell’Isis.




Oggi sembra che la conquista di Tabqa sia completa e che lo Stato Islamico sia stato definitivamente tagliato fuori dalla città, anche la diga è ufficialmente sotto il controllo della coalizione curdo-siriana, appoggiata dagli Stati Uniti.

Le ultime notizie rivelano che l’Isis abbia avviato una controffensiva, nel tentativo di riappropriarsi del territorio appena perso. I particolari dello scontro non sono ben definiti, in quanto ogni fazione sostiene, ovviamente, di aver causato perdite tra i nemici e di aver opposto resistenza agli attacchi.

La guerra sarà ancora lunga, sia a livello strettamente bellico che ideologico, culturale e politico. La speranza è che lo Stato Islamico venga definitivamente debellato dalla Siria. Oltre ad una vittoria sulla sua forza militare, è necessario sconfiggere quelle idee estremiste che sicuramente non porteranno ad alcuna salvezza.

Radavoiu Stefania Ema

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