Cresce vertiginosamente la tensione in Vicino Oriente. Israele ha preso “ufficialmente” parte al conflitto in Siria, attaccando obiettivi militari iraniani presenti nel sud della regione.
Per la prima volta Tel Aviv conferma l’intervento militare in Siria, in risposta ad un attacco missilistico verso le alture del Golan: <<chi ci colpisce ne subisce le conseguenze>>. Dura replica da Teheran : <<siamo pronti alla guerra decisiva per annientare Israele>>.
Ieri pomeriggio il sistema di protezione missilistico israeliano ha intercettato un razzo iraniano, lanciato dal sud della Siria. Secondo il portavoce militare si sarebbe trattato di un attacco premeditato in una zona affollata di civili. In quell’area, il Monte Hermon, è infatti presente un impianto sciistico molto frequentato, rimasto chiuso oggi in via precauzionale. Israele pertanto avrebbe risposto all’attacco, con una serie di raid mirati contro obiettivi iraniani, nei dintorni di Damasco.
Secondo le fonti israeliane, i jet hanno colpito <<magazzini di munizioni ed installazioni vicine all’aeroporto, un sito dell’intelligence ed un campo di addestramento delle forze armate iraniane>>. In alcuni depositi di stoccaggio sarebbero state conservati armamenti e munizioni destinate agli hezbollah in Giordania. Alcune batterie siriane avrebbero reagito al bombardamento e sarebbero state colpite a loro volta. 11 le vittime accertate negli scontri, tra militari e miliziani. Colpito e parzialmente danneggiato anche l’aeroporto di Damasco.
Non è certo la prima volta che Israele interviene contro le truppe iraniane presenti in Siria, ma è la prima volta che lo conferma. Nei mesi scorsi, ha sempre smentito di essere coinvolta in tutte le operazioni alle quali è stata collegata. Oggi è lo stesso Netanyahu che afferma:
<<Non possiamo ignorare le esplicite dichiarazioni di Teheran sulla sua intenzione di distruggerci così come sostenuto dal comandante dell’aviazione iraniana. Chi cerca di colpirci, noi lo colpiamo. Chi minaccia di distruggerci – conclude il premier – subirà le conseguenze>>.
Si riferisce alla dura minaccia del capo dell’aeronautica iraniana, Aziz Nasirzadeh, che alla tv di stato ha dichiarato: <<Siamo pronti per la guerra decisiva che porterà alla scomparsa di Israele. Le nostre forze armate sono preparate per il giorno in cui Israele sarà distrutto>>.
Antonio Villella