La Sindrome dell’accento straniero è un raro disturbo causato da una lesione, da ictus o trauma, delle aree cerebrali che controllano ritmo e melodia del parlato.
Sono 115 i casi documentati di Sindrome dell’accento straniero dal 1800 ad oggi. In 112 di questi casi la lesione ha colpito l’emisfero cerebrale sinistro. Ma solo in tre casi questa è avvenuta all’emisfero destro: è il caso del cinquantenne italiano risvegliatosi dalla degenza tre anni fa parlando con un forte accento slavo.
La cosa sorprendente del caso italiano è che tutte le funzioni cerebrali sono rimaste intatte, solo l’accento è risultato diverso. I medici hanno accertato che il signore non ha mai visitato paesi o avuto contatti significativi con persone di quelle aree geografiche e con quelle specifiche caratteristiche fonetiche.
Per capire di che accento si trattasse è stata fatta ascoltare una registrazione del paziente prima e dopo l’ictus. Sono state sottoposte le due registrazioni audio a un gruppo di persone che hanno confermato la differenza di parlata e specificato la sua accezione slava. Lo stesso giudizio è stato confermato da familiari e amici del paziente.
Questa sindrome provoca un cambiamento nel modo in cui la lingua e la bocca si muovono.
Per questo quando l’uomo parlava la propria lingua, l’italiano, cambiava comunque l’intonazione delle parole. Chi ascolta, non riconoscendo più la musicalità della propria lingua, ha l’impressione che stia parlando con un accento di un altro Paese, anche se non è così.
L’ipotesi dell’Università di Padova, che ha seguito il caso, è che alla base ci sia il primo caso documentato di calo del metabolismo al cervelletto sinistro. Ciò sarebbe provocato da una rarissima mutazione genetica. Inoltre questo caso dimostrerebbe come il linguaggio sarebbe controllato anche dalla parte destra del cervello e non solo da quella sinistra, come creduto finora.
Gloria Cadeddu