C’è grande fermento nell’edificio del Comune di Lampedusa. Il neo sindaco Salvatore Martello è stato eletto a giugno 2017 e dopo pochissimi giorni di chiusura a causa del ferragosto, il lavoro è ripreso al cento per cento, partendo proprio dalla sistemazione delle sale comunali, che si affacciano sulla centrale Via Roma.
Nonostante l’incessante viavai, il Sindaco si dimostra molto cordiale ed accogliente, pronto a dedicarmi alcuni minuti per rispondere a qualche domanda. Soprattutto d’estate, con le notizie degli sbarchi degli immigrati, si parla spesso di Lampedusa. Di questa terra tra Italia e Africa con un fascino tutto suo, un’atmosfera di passaggio e di tradizione, di vacanze e storie drammatiche. Un comune che conta circa 6000 persone e la cui importanza non è certo data dalla sua popolosità ma dalla sua generosa storia e attitudine umana.
Il governo batte cassa a Lampedusa
È notizia di pochi giorni fa della moratoria fiscale, cosa ne pensate?
Pensiamo semplicemente che dal 2011 c’è stata questa sospensione delle tasse, abbiamo chiesto al ministero come poter rientrare dopo tanti anni e abbiamo posto due punti: la rateizzazione e lo sgravio. Il Sottosegretario ha risposto che non poteva essere perché la cosa andava in contrasto con una norma europea che ritiene questi tipi di aiuti, aiuti di stato alle imprese. Però il sottosegretario ha fatto anche un’altra precisazione: che da punto di vista tecnico le cose stanno in questo modo ma dal punto di vista politico nella sessione di bilancio si può discutere e prendere provvedimenti. E comunque noi come lampedusani, se non ci sarà di nuovo una sospensione o uno sgravio, faremo delle forme di lotta molto importanti.
Immigrazione: sempre accoglienti, ma vogliamo il diritto di parola
Come ha intenzione di portare avanti la politica verso l’immigrazione?
La politica sull’immigrazione la fa il governo italiano, non la faccio io. La cosa fondamentale è che si usa il nome di Lampedusa per parlare dell’intero problema che riguarda l’Italia, per parlare di immigrazione nei confronti dell’unione europea. Molto spesso è stata usata Lampedusa per fare oscuramento di bilancio e farsi dare l’ok da parte della Comunità Economica Europea. Noi continueremo a fare il nostro lavoro come sempre dell’accoglienza, anche perché geograficamente Lampedusa si trova collocata in un posto dove non può non fare accoglienza. Saremo sempre a disposizione per qualsiasi cosa però ad una condizione: noi non possiamo diventare invisibili perché gli altri usando il nostro nome diventino molto visibili.
Lampedusa Green
Lei è stato eletto a giugno di quest’anno: quali sono i suoi programmi di miglioramento?
Intanto le cose essenziali per Lampedusa. Partiremo da zero nel senso che faremo la rete idrica la fognatura e tutte le strutture che servono per renderla un’isola normale. Vogliamo fare le cose indispensabili che servono ai cittadini da un lato e anche di conseguenza ai turisti che vengono a visitarci. Poi abbiamo dei progetti dal punto di vista turistico che riguardano l’energia alternativa. Tenteremo di fare diventare Lampedusa un’isola GREEN e di usare tutte le fonti di energia alternative possibili.
Marta Migliardi