Il simbolismo del delfino dalla mitologia classica all’iconografia cristiana

Il simbolismo del delfino domina l’immaginario antico come protagonista nella mitologia greca, nella scienza antica e nell’iconografia cristiana. A questi filoni si aggiungerà, successivamente, il delfino araldico con una ripresa degli elementi precedenti.

Gli animali marini sono da sempre una costante presenza all’interno del simbolismo religioso e mitologico delle popolazioni antiche, in special modo di quelle mediterranee che da sempre vivono a stretto contatto con il mare. Tra tutte le creature del mare, una posizione privilegiata fu da sempre occupata dal delfino, particolarmente apprezzato per la sua intelligenza, per l’affinità con l’uomo e la valenza di buon auspicio. Anche attualmente il delfino è tenuto in grande considerazione per queste sue caratteristiche, ma la venerazione per questo animale ha certamente origini molto antiche e il simbolismo del delfino trovò la sua diffusione nel Mediterraneo e nel Mar Nero, in Grecia e in Italia.

Le antiche popolazioni di navigatori del Mediterraneo consideravano il delfino come portatore di buon auspicio, compagno di rotta e capace di salvataggi. Appartengono a questi scenari le prime raffigurazioni iconiche dei delfini. I primi miti e le prime leggende in relazione al simbolismo del delfino ci narrano di metamorfosi divine, umano- ferine e di prodigiosi salvataggi.

Il simbolismo del delfino nella mitologia greca

In particolare nella cultura greca era trasmessa l’affinità dell’uomo con il delfino attraverso immagini di metamorfosi date dal passaggio di status da uomo a pesce in merito a una possibilità di rigenerazione dell’anima.

La mitologia greca ci narra leggende sui delfini in relazione al ciclo di Apollo e Dioniso. Nell’inno omerico dedicato ad Apollo, si narra che il dio si incarnò proprio in un delfino dirottando una nave di mercanti cretesi verso Crisa, dove poi sorse il santuario di Delfi, nome attribuitogli proprio in relazione a delfis, delfino. Sempre in relazione ad Apollo si ricorda il mito di Arione. Il musico di Lesbio venne rapito da pirati che volevano ucciderlo e derubarlo, quando venne portato in salvo proprio da Apollo. Il dio gli mandò in soccorso dei delfini che lo salvarono conducendolo sano e salvo a riva durante la sua fuga dall’assalto dei pirati. In seguito all’episodio Apollo trasformò il delfino e la lira in una costellazione.

Altrettanto noto il mito che descrive il rapimento di Dioniso da parte di alcuni pirati tirreni. I pirati, dopo aver legato il dio all’albero della nave, vennero travolti dalla sua vendetta. Dioniso infatti trasformò i remi in serpenti, e fece aggrovigliare la nave con edera e tralci di vite. I pirati si spaventarono al punto di gettarsi in mare e durante il tuffo il dio li trasformò in delfini per punizione divina. Da allora, per farsi perdonare l’empietà del sequestro, i pirati si mostrano clementi nei confronti dei naufraghi e di chi si trova in pericolo per mare.

Il simbolismo del delfino nell’arte ceramica: l’Hydria dei pirati tirreni

Il delfino divenne oggetto di venerazione da parte dei greci che ne proibirono l’uccisione. All’animale vennero inoltre ispirate opere d’arte e decorazioni di monete o ceramiche. Un esempio su tutti è certamente la decorazione dipinta sull’Hydria del Pittore di Micali, vaso del VI secolo a.C. ritrovato in Etruria durante scavi clandestini, e restituito all’Italia dopo un lungo soggiorno in America dove era giunto in seguito a compravendite illecite. La decorazione ceramica riproduce la scena delle avventure di Dioniso e i pirati immortalati proprio nel momento della loro metamorfosi da uomo a delfino.

simbolismo del delfino
Hydria del Pittore di Micali

Il simbolismo del delfino nella cultura romana

In arte romana ampio spazio allo studio sui delfini venne dedicato da Plinio il Vecchio. Plinio si pose il problema “della loro natura di mammiferi e del loro modo di respirare”, dei tipici suoni simili a quelli umani e del loro profilo camuso per il quale erano anche chiamati simon.

“Sono i delfini non solo amici dell’uomo, ma anche della musica e soprattutto si dilettano del suono degli organi».

Il lavoro di Plinio ci consegna molto materiale e aneddoti riguardanti atti di amicizia, spesso mal ripagati, dei delfini nei confronti degli uomini. Celebri i racconti leggendari delle cavalcate a dorso di delfino sia in soccorso di naufraghi sia come gioco per i bambini. Ed è proprio un bambino speciale, il piccolo Cupido, ad essere raffigurato a cavalcioni sul dorso di un delfino nel celebre mosaico pavimentale delle Terme di Nettuno ad Ostia Antica.

Cupido che cavalca il delfino. Mosaico Terme di Nettuno

Oltre alle caratteristiche di socievolezza e altruismo, il delfino era anche investito di qualità spirituali. Era spesso raffigurato infatti insieme ad un’ancora o un tridente, come si vede nelle Catacombe di Villa Torlonia a Roma, allo scopo di rappresentare una speranza nella vita eterna.

Il simbolismo del delfino nell’iconografia cristiana

Il ruolo di salvatore di naufraghi e di “psicopompo” cioè accompagnatore di anime nell’oltretomba gli permise presto di diventare un simbolo dell’iconografia cristiana come testimonianza del trionfo di Cristo su Satana, della luce sulle tenebre.

Molto presto i delfini compaiono nelle leggende agiografiche come salvatori di santi e personaggi noti. La superiorità del delfino sulle altre specie marine è confermata dalle fonti medievali come nel caso della “Navigatio Sancti Brendani”, un classico della letteratura medievale di viaggio e agiografica in prosa latina che lo descrive come il primo pesce creato dal Signore. Pesce fu per lungo tempo la definizione tradizionalmente in uso per il delfino sebbene Alberto Magno, vescovo ed erudito tedesco del XIII secolo lo definisse tra gli esseri marini più perfetti, insieme alle balene, in quanto “parentia e spirantia” ovvero mammiferi e provvisti di polmoni.

Il simbolismo del delfino nei bestiari medievali

Impossibile non citare la più illustre delle fonti sulla simbologia medievale, il bestiario. Questo particolare manoscritto raccoglieva brevi descrizioni di animali accompagnate da spiegazioni allegoriche e morali delle caratteristiche delle creature elencate. Nel XII secolo, il Bestiario di Cambridge sintetizzava così la descrizione del delfino:

«Delfini sono chiamati quei pesci che hanno l’abitudine di seguire la voce umana, o anche la musica, raccolti in gruppi. Niente vi è in mare più veloce dei delfini. Oltrepassano le navi con grandi salti, ed è tradizione comune ritenere nunzi di tempesta i delfini che giocano fra i flutti e si oppongono alla potenza delle onde con grandi balzi.».

Stemma della provincia di terra d’Otranto

Il simbolismo del delfino in araldica

Blasone_ville fr Saint André de Cubzac

Ancora misteriose restano in realtà le origini del titolo “delfino” attribuito da inizio XII secolo ai principi ereditari del regno di Francia e di conseguenza usato per l’erede di una famiglia nobile.

Alcuni studiosi ipotizzano che il titolo derivi da un nome proprio, secondo altri con buona probabilità si pensò al delfino per le virtù di nobiltà, fedeltà, protezione e clemenza che tradizionalmente rappresentava.

Serena Oliveri

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