Siete sicuri di voler crescere altri cattolici?

 
Di Ettore Ferrini

La Chiesa riscuote dallo Stato circa un miliardo di euro dall’otto per mille, 700 milioni per gli stipendi degli oltre 20.000 insegnanti di religione, altri 700 milioni per varie convenzioni sulla sanità e sulle scuole paritarie, poi ci sono i grandi eventi, tipo il Giubileo, per il quale il Campidoglio si è accaparrato 100 milioni solo per preparare la città. Oltre a questo, il Vaticano, ha esenzioni doganali e fiscali da Irap, Ires, Imu, Iva e altre imposte che producono un mancato incasso per lo Stato di svariati miliardi.
Ci sono cappellani nelle Forze Armate, nella Polizia di Stato e nelle carceri, il tutto a totale carico dello Stato, Tfr e pensione compresi. Ma non è finita: gli ospedali sono obbligati a dotarsi di un servizio di assistenza religiosa (guarda caso cattolica) a proprio carico e ci sono agevolazioni tariffarie per tutte le affissioni e le insegne a contenuto religioso, oltre ad un’altra milionata di euro versata alle “emittenti radiofoniche nazionali a carattere comunitario”, e avete capito di quale radio stiamo parlando.
A Roma, ma anche altrove, ci sono centinaia di case per ferie gestite da enti ecclesiastici, che sono dei veri e propri alberghi camuffati da conventi e non pagano l’Imu, la Tasi e spesso neanche la tariffa rifiuti. Lo sapevate che il Vaticano non paga l’acqua? Parliamo di 5 milioni di metri cubi l’anno. E che non paga neanche la rete fognaria? Tranquilli però, gliela paghiamo noi. L’ultima bolletta chiesta da Acea era di appena 25 milioni di euro, che il governo ha prontamente stanziato.
E allora mi chiedevo: siete proprio così sicuri di voler crescere altri cattolici? Perché, nelle scuole, non iniziare piuttosto a raccontare il genocidio del Kosovo, le politiche razziali di Pavelic e del regime ustascia? Sì, quello appoggiato dal cardinale Stepinac, beatificato da Wojtyla. Forse perché vescovi e preti sedevano nel parlamento ustascia, perché religiosi fungevano da ufficiali e guardie del corpo di Pavelic. Eppure potrebbe essere interessante spiegare ai nostri ragazzi che i cappellani ustascia giuravano obbedienza dinanzi a due candele, un crocifisso, un pugnale e una pistola. Che i francescani, comandavano bande armate e organizzavano massacri. Che affermavano non fosse peccato uccidere un bambino di 7 anni, se questo infrangeva la legge degli ustascia.




Perché non insegnano la dittatura militare in Argentina, perché non raccontano chi fosse Monsignor Pio Laghi, denunciato dalle Madres di Plaza de Mayo al governo italiano perché collaborava attivamente con quell’orrore, quella morte, quella distruzione? Perché ai nostri ragazzi non insegnano qualcosa sulla dittatura spagnola di Franco, che rovesciò la repubblica spagnola armato di fucili e crocifisso? E sul genocidio del Ruanda portato avanti da preti e suore, sterminando civili perfino dentro le parrocchie?

Perché a parlare solo di Crociate e di inquisizione si corre il rischio di pensare penfino che davvero le cose siano cambiate, che esistano religioni più “moderne“, più tolleranti. Raccontiamo loro un po’ di storia recente del cristianesimo e soprattutto quanto ci costa. Gesù non disse forse che la verità ci avrebbe reso liberi? E allora lasciamo liberi i ragazzi di scegliere se diventare cattolici.
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