Nel complesso panorama del Welfare, emergono contorni spesso inquietanti e disumani, in cui gli appalti e la gestione dei servizi sociali si configurano come una giungla impenetrabile. In questo contesto, tanta è la precarietà nella sicurezza sul lavoro che continua a compromettere la vita di tanti lavoratori e lavoratrici, impegnate nelle frange più vaste dei settori secondari e terziari. Queste persone si trovano infatti ad affrontare una realtà fatta di contratti precari, sfruttamento e discriminazioni salariali e una totale assenza, a livello pratico, di sicurezza sul lavoro.
Oggi alcuni dei sindacati italiani, come Cgil e Uil, hanno indetto uno sciopero contro le morti bianche, con un particolare ricordo alla strage di Firenze, nel cantiere della catena di supermercati Esselunga.
Sicurezza sul lavoro: l’iniquità degli appalti e la precarietà dei lavoratori edili
Nel complesso e spesso opaco mondo del lavoro, la gestione degli appalti assume contorni sempre più controversi. Un sistema dove le regole dell’amministrazione sembrano rispecchiare più l’approccio dell’edilizia e delle grandi infrastrutture che non quello dei servizi sociali. Dietro questa facciata si nasconde una realtà inquietante: lavoratori trattati come merce, costretti a competere su chi offre il prezzo più basso, nessuna garanzia di sicurezza sul lavoro, mentre i contratti precari creano una situazione di sfruttamento diffuso.
Oggi i sindacati italiani hanno indetto un importante sciopero nazionale per protestare contro la precarietà, lavorativa e di vita, dei lavoratori e lavoratrici nei settori secondari e terziari. In particolare modo, si fa riferimento al settore degli edili: non gli unici in piazza, ma sicuramente i più colpiti e vulnerabili. Inoltre, si fa riferimento ad infortuni, malattie e sfruttamento nell’ambiente privato, dove è più facile che ci siano deregolamentazioni o rischi di sicurezza sul lavoro.
Lo sciopero di oggi coinvolge tutti i settori privati, che sospenderanno le attività per circa 4 ore. In particolare, gli edili sciopereranno per 8 ore, anche nel nome dell’ultima grave tragedia nella centrale elettrica di Suviana. Lo sciopero per la sicurezza sul lavoro interromperà in tutte le più grandi città d’Italia il trasporto pubblico: a Roma, Firenze, Milano e Bologna saranno infatti sospesi i trasporti ferroviari, via gomma e anche quelli marittimi.
Lavoro precario nei servizi sociali: una realtà agghiacciante
Un’altra frangia della protesta riguarda sicuramente gli operatori sociali, che si trovano a svolgere una vasta gamma di mansioni: dalla cura degli anziani e delle persone con disabilità, alla gestione di asili nido e centri di aggregazione, fino alla pulizia di scuole e uffici pubblici. Nonostante l’importanza del loro lavoro, sono spesso relegati a contratti precari, privi di stabilità economica e sociale.
Il fenomeno del part time ciclico verticale è emblematico della precarietà che affligge gli operatori sociali. Questa pratica, che prevede la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione durante i periodi di chiusura delle scuole, lascia i lavoratori senza reddito nei momenti più cruciali dell’anno. Una situazione ingiusta e insostenibile che mette in evidenza le disuguaglianze nel settore.
Il rinnovo del contratto nazionale: una delusione per i lavoratori
Nonostante il recente rinnovo del contratto nazionale per le cooperative sociali, i problemi strutturali del settore rimangono irrisolti. La precarietà e lo sfruttamento, oltre alla mancanza della sicurezza sul lavoro, continuano a caratterizzare il lavoro nei servizi sociali, mentre i tagli ai finanziamenti mettono a rischio la qualità dei servizi offerti.
Oltre ai, seppur piccoli, passi in avanti del contratto nazionale, un’altra grande battaglia dei sindacati è sicuramente quella di raggiungere lo stesso trattamento anche nelle strutture private. Al momento la situazione è piuttosto critica poiché il governo non ha varato nessuna modifica né divieto di ribasso sui costi della manodopera o della sicurezza sul lavoro: questo intervento è stato fatto nel settore pubblico, ma in quello privato ancora ci sono poche garanzie.
Le gare al massimo ribasso: un sistema iniquo
Le gare al massimo ribasso sono diventate la norma nel settore dei servizi secondari e terziari, creando una competizione sleale tra le imprese e mettendo a rischio la qualità dei servizi offerti. Nonostante le denunce e le proteste da parte dei lavoratori, questa pratica continua a perpetuarsi, alimentando lo sfruttamento e la precarietà nel settore.
La richiesta di internalizzazione dei servizi: una soluzione possibile
I sindacati di base, con lo sciopero odierno, hanno avanzato la proposta di internalizzare i servizi attualmente appaltati, al fine di garantire migliori condizioni di lavoro e una maggiore stabilità economica per lavoratori e lavoratrici. Una soluzione che potrebbe contribuire a porre fine allo sfruttamento e alla precarietà nei settori, garantendo ai lavoratori la dignità e il rispetto che meritano.
Purtroppo però, anche sul tema della sicurezza sul lavoro, i sindacati italiani non si sono dimostrati così uniformi l’uno con l’altro. La Cisl infatti non sarà in piazza in questa giornata, affiliandosi alla visione governativa e decidendo quindi di non lottare e raggiungere nuovi obiettivi.
Lo sciopero nazionale per la sicurezza sul lavoro: una voce di protesta
L’indignazione dei lavoratori sociali ha trovato espressione in uno sciopero nazionale, organizzato per denunciare le ingiustizie e le disuguaglianze che affliggono il settore. Una mobilitazione che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sollecitare interventi concreti da parte delle istituzioni per garantire migliori condizioni di lavoro e una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori sociali.
È giunto il momento di mettere fine allo sfruttamento e alla precarietà nel settore dei servizi sociali ed edili, in particolare modo. È necessario un cambiamento radicale che ponga al centro il rispetto dei diritti dei lavoratori e la qualità dei servizi offerti. Solo così potremo costruire un futuro più giusto e solidale per tutti.