La Regione Sicilia dichiara lo Stato di calamità per siccità

Dopo Marocco, Algeria e Catalogna, l'emergenza siccità arriva anche nel Sud Italia

Sicilia, calamità per siccità

La dichiarazione dello stato di calamità naturale permette ai territori di fronteggiare le emergenze con mezzi e poteri straordinari in limitati e predefiniti periodi di tempo, e di poter spendere i fondi ricevuti con procedure burocratiche più snelle. La regione Sicilia, nella dichiarazione dell’attuale stato di calamità per siccità, ha anche incaricato un’unità di crisi locale di pensare a possibili interventi strutturali.

Regione Sicilia: uno Stato di calamità per siccità che riflette l’emergenza climatica e agricola

Nel contesto dell’attuale crisi climatica, la Sicilia si trova ad affrontare una situazione di estrema gravità. La dichiarazione dello stato di calamità per siccità, emessa dalla giunta regionale, sottolinea l’urgenza di intervenire per fronteggiare le conseguenze devastanti di una stagione caratterizzata da precipitazioni scarse e temperature elevate.

Una delle conseguenze più devastanti dello Stato di calamità per siccità della Regione Sicilia è sicuramente quella che mette in ginocchio l’industria agricola, oltre che il benessere climatico per flora e fauna.

L’emergenza climatica in Sicilia

L’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, ha evidenziato che la crisi in corso va ben oltre i confini climatici, trasformandosi in una vera e propria emergenza sociale. La relazione climatica redatta dall’unità di crisi locale mette in luce la gravità della situazione, equiparando le condizioni siciliane a quelle di regioni del Nord Africa. Questo contesto impone una risposta immediata e coordinata per evitare conseguenze disastrose sull’agricoltura, fondamentale pilastro dell’economia isolana.

La preoccupazione delle scarse precipitazioni e delle alte temperature – che rendono estivo un periodo invernale – si riflette, in particolare, sugli allevamenti, sulle coltivazioni di grano duro e tutte le altre coltivazioni arboree – come le tipiche arance e le viti siciliane. L’intera crisi è un circolo infinito di cause e conseguenze, poiché lo Stato di calamità per siccità si riflette sia sulle acque piovane sia sulle acque artificiali, come le riserve nelle dighe, che cominciano a scarseggiare.

Il settore agroalimentare siciliano è in ginocchio

La siccità ha colpito duramente l’intero comparto agroalimentare siciliano, portando a una diminuzione significativa delle rese e dei raccolti. Settori cruciali come la viticoltura e la coltivazione degli agrumi hanno registrato cali produttivi anche del 70%. Le alte temperature e la mancanza di precipitazioni hanno reso difficile la gestione delle colture, aumentando i costi di irrigazione e compromettendo la qualità dei prodotti.

Il dramma generato dalla calamità per siccità in Sicilia è sopratutto riguardo i tipici agrumi, tra cui le arance e i limoni, che solo in Sicilia trovano origine e che ormai hanno creato un mercato molto ricercato e pregiato. Tra le città della Sicilia con il tasso più alto di temperature nell’ultimo mese si trovano Trapani e Catania, con un picco fino ai 23 gradi nel solo mese di gennaio.

La calamità per siccità è, per prima cosa, idrica

La situazione idrica rappresenta un altro grave problema per la Sicilia. Le dighe e gli invasi mostrano livelli bassissimi, con volumi d’acqua che sono drasticamente diminuiti rispetto agli anni precedenti. Questa carenza idrica ha portato all’adozione di misure di razionamento – proprio come sta avvenendo in questi giorni in Catalogna – dell’approvvigionamento idrico in diverse zone dell’isola, con conseguenze negative sull’agricoltura e sulle attività zootecniche.

Le soluzioni che propone il Governo Regionale

La giunta regionale, per risolvere il problema della calamità per siccità, si è impegnata a adottare una serie di misure, anche con la collaborazione di numerose aziende e movimenti agricoli. Tra queste vi sono l’accelerazione dei pagamenti dei contributi compensativi per gli agricoltori, il potenziamento delle reti irrigue e la realizzazione di laghetti collinari per raccogliere e conservare l’acqua piovana. Tuttavia, per garantire un intervento efficace, sono necessari ulteriori fondi e una maggiore collaborazione tra le istituzioni regionali e nazionali.

La necessità di accordare i bisogni locali della regione Sicilia a quelli nazionali ed europei

In conclusione, l’emergenza climatica e agricola che sta colpendo la Sicilia in merito alla calamità per siccità richiede una risposta immediata e coordinata da parte delle autorità competenti. È fondamentale adottare misure concrete per proteggere il settore agricolo e garantire la sicurezza alimentare dell’isola. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile superare questa sfida e ridare speranza alle comunità rurali siciliane.



La Regione Sicilia, rappresentata dal presidente Renato Schifani, è pronta ad agire con l’aiuto delle medie e grandi attività locali. D’altro canto, sa anche bene che la situazione deve essere risolta in sede nazionale ed europea, con l’auspicio che si ascoltino anche i singoli bisogni locali. Il più delle volte infatti, questi vengono messi da parte nel nome di un interesse più cittadino e globale.

Lucrezia Agliani

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