L’Europa è in ginocchio a causa della siccità

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Francia, Spagna, Italia, Germania e altri paesi europei stanno vivendo una crisi climatica durissima: gli esperti parlano di una «catastrofe senza precedenti». La siccità, causata dal cambiamento climatico, sta raggiungendo livelli inauditi e le conseguenze sono tragiche.

La peggiore siccità degli ultimi 500 anni

Nell’estate 2022 – come riportato da ANSA – si sono registrati i dati peggiori degli ultimi 500 anni, relativamente alla siccità. I dati ricavati dall’Osservatorio Globale sulla Siccità (Global Drought Observatory) indicavano che il 47% dell’Europa, nel mese di agosto, si trovasse in una condizione allarmante. Le conseguenze visibili della crisi erano la mancanza di umidità nel suolo, l’assenza di vegetazione, ma anche i livello di acqua nei fiumi.

Livelli così drammatici non si vedevano dal 1540 quando – un’ondata di caldo estremo di quasi un anno – provocò a un calo molto consistente delle piogge e alla creazione conseguente di una siccità gravissimo: la portata di fiumi come Reno ed Elba erano scesi del 90% e quelli più piccoli si erano prosciugati completamente.




Rispetto all’estate dell’anno scorso il 2023 non sembra avere prospettive di miglioramento: l’Europa sta vivendo una crisi gravissima che non sta minacciando solo i settori agricoli, ma anche i sistemi di approvvigionamento di acqua per le popolazioni.

Le prime misure

La Francia, recentemente, ha registrato 32 giorni consecutivi senza precipitazioni, era dal 1959 che non si presentava un periodo tanto lungo. Météo-France inoltre ha inoltre dichiarato  che non sono previste consistenti precipitazioni ancora per tutto il mese. Questa crisi ha portato a un calo del 75% di pioggia dalla media degli anni precedenti e Il Ministro dell’Ambiente, Christophe Béchu, ha preannunciato che la Francia dovrà affrontare un calo del 40% di acqua disponibile nei prossimi anni.

La crisi che sta affrontando il paese, con la conseguente riduzione della produzione idroelettrica, ha costretto la Francia a diventare – dall’anno scorso – un importatore netto di energia, per la prima volta da più di quarant’anni.  Il paese inoltre ha definito dei razionamenti idrici già da marzo: sono stati imposti a 5 dipartimenti del sud, il Var vicino a Marsiglia e nei Pirenei orientali, divieti e limitazioni.

La Spagna è in uno stato di allerta per la siccità dal gennaio 2022, ma nelle ultime settimane, l’approvvigionamento idrico in Catalogna è diminuito in modo così consistente che le autorità questa settimana hanno introdotto delle misure per contenere la crisi. La quantità media di acqua disponibile è diminuita del 12% dal 1980, e le proiezioni indicano un ulteriore calo tra il 14% e il 40% entro il 2050. I primi passi definiscono  cui una riduzione del 40% dell’acqua utilizzata per l’agricoltura, una riduzione del 15% per usi industriali e un taglio nel fornitura media giornaliera per abitante da 250 litri a 230 litri. Sono già entrati in vigore anche i divieti di innaffiare parchi pubblici e giardini privati.

Anche l’Italia sta vivendo una crisi drammatica: le temperature altissime e l’assenza di piogge dell’inverno hanno asciugato il Nord Italia e anche la scarsità delle riserve di neve non ha permesso ai corsi d’acqua di riempirsi. Per questo all’inizio di marzo si è riunito a Palazzo Chigi il primo tavolo sull’emergenza siccità presieduto dalla presidente del consiglio, Giorgia Meloni. Durante il primo incontro interministeriale si sono incontrati i rappresentanti dei ministeri Ambiente, Infrastrutture, Agricoltura, Affari Europei, Coesione e Pnrr e il Dipartimento della Protezione civile.

Il tavolo valuterà le iniziative per varare un piano di interventi a breve scadenza e una programmazione a medio-lungo termine ed è in programma un investimento pari a  9 miliardi di euro per affrontare tutte le criticità legate alla gestione idrica del Paese.

Inoltre è imminente la nomina di un commissario straordinario che sarà preposto alla gestione dell’acqua, lo ha annunciato Gilberto Pichetto, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica: «serve un ragionamento immediato che significherà anche razionamenti sulla distribuzione della risorsa».

Ludovica Amico

 

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