Colazione, zaino ben chiuso, lacci delle scarpe ben annodati… e via. Fuori casa, verso scuola. Si ricomincia. Dai, che è lunedì, e il lunedì è esigente! E non fate quella faccia, cancellate quell’espressione annoiata dal volto, schiarite la voce e aprite mente e cuore: che a scuola, da oggi, si canta.
O almeno, lo si farà nelle sei scuole liguri (il liceo Andrea D’Oria, il liceo Colombo, il liceo Deledda, il liceo Paul Klee, l’Istituto Vittorio Emanuele, il liceo Vittorino da Feltre), per le quali l’assessorato all’istruzione, ha ideato un meraviglioso progetto: studenti e studentesse, parteciperanno a lezioni “tenute” dai grandi cantautori genovesi. E a parlare saranno de Andrè, Paoli, Tenco, Bindi, Fossati e Lauzi: i grandi Nomi che non solo hanno raccontato e cantato la Storia, ma l’hanno anche fatta.
Una Storia scritta con e per i personaggi dimenticati, sfruttati, esiliati, geograficamente e moralmente. Una Storia che non ha guardato in faccia nessuno e che l’unica Politica che ha difeso, è stata quella degli ultimi, delle ultime. Una Storia che ha dato voce a chi da solo, da sola, non avrebbe mai parlato. Una Storia che è la nostra Storia, il nostro Passato e che è doveroso conoscere, approfondire e di cui occorre far memoria. Non solo in un mp3 ma anche nel bagaglio di tutte le conoscenze che permettono di crescere in termini di empatia, di sensibilità e di comprensione.
Conoscendo Bocca di Rosa e Michè di de Andrè, stando al bar con Paoli e suoi amici e guardandosi al suo specchio, ascoltando la Decadenza di Fossati e cambiando di nuovo casa come lui, sfiorando la tristezza e la malinconia di Tenco, recandosi al Mercato dei fiori con Lauzi e ascoltando il Nostro concerto di Bindi… conoscendo tutta la meraviglia che pensieri e penne e voci e chitarre, hanno composto e cantato si può comunque giungere a comprendere lo stato d’animo di Leopardi, la “Storia sbagliata” di Pasolini, le battaglie di Popoli che non si sono arresi, la profondità del cuore umano, le dinamiche sociali, le diversità culturali, le ingiustizie di sempre e le speranze per il domani.
Perché la Musica è anche questo. E la scuola, è Scuola se e quando diventa madre di iniziative e di progetti che propongono altri modi e altri tempi con cui osservare la realtà, con cui studiare la Storia e con cui pensare al Futuro. I modi e i tempi di canzoni stupende, di cantautori che meritano il loro posto nei libri di scuola e tra i corridoi degli Istituti, di voci e di pause che ancora emozionano, appassionano, smuovono e stimolano.
Modi e tempi di una musica Senza fine… perché la vera Musica non finisce mai.
Deborah Biasco