Si finge donna per avere rapporti sessuali con minorenni

Un brasiliano si travestiva da donna affascinante per adescare minorenni

Si travestiva da donna attraente per attirare ragazzi minorenni con i quali intrattenere rapporti sessuali. Così un uomo così abile in “trucco e parrucco” ci è riuscito a lungo, tanto che sono stati decine i giovani che sono stati ingannati dalla bellezza delle “donne” di cui assumeva le sembianze.

 

Per la precisione, la “donna” di cui si parla è un uomo brasiliano di 40 anni che aveva avuto la spudoratezza di chiedere e ottenere lo status di rifugiato politico e che ha compiuto i suoi reati su minorenni nella città di Reggio Emilia. La motivazione chiesta all’Italia è davvero assurda alla luce di quanto alla fine è emerso: questo uomo-donna si è trasferito dicendo che si sentiva discriminato sessualmente nel suo paese d’origine.

 

Ma come agiva? L’uomo si truccava con grande abilità e riusciva ad assumere le  sembianze di una bella donna. Quindi gettava soldi dalla finestra ai giovani minorenni quando uscivano da scuola convincendone alcuni a salire in casa e ad avere rapporti sessuali con quella che le giovani vittime pensavano essere la “donna dei propri sogni” anche se a volte scoprivano che così non era. Ma magari si vergognavano a dirlo. Il brasiliano lavorava pure sui social, aveva creato, con travestimenti femminili, attraverso Facebook una cugina disinibita che chiedeva amicizie e successivi incontri agli adolescenti.

 

Ma non si limitava a questo. Il brasiliano 40enne, che amava trasformarsi in una donna, era un vero e proprio “ammalato di sesso”, un compulsivo. Non solo gettava soldi dalla finestra per far entrare in casa sua i ragazzi, ma gli rifilava altre banconote sonanti dicendogli di passare la voce ai loro amici e di farli venire in casa sua. Doveva avere molto denaro a sua disposizione. Del resto, i soldi se li procurava di notte facendo l’attività di escort, evidentemente molto redditizia.

 

Il comportamento del brasiliano, solamente dopo essere riuscito in molte sue imprese fingendosi inizialmente una donna, è stato individuato finalmente come un reato molto grave dopo una lunga e importante inchiesta che è stata denominata come “Lost innocence” dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia, coordinati dalla Procura di Bologna. Le indagini sono state molto complesse e particolari alla luce della tenera età dei minori coinvolti e della assoluta necessità di garantire agli stessi, già vittime dei gravi reati subiti, ulteriori situazioni traumatiche.

 

Di fronte a tante accuse circostanziate da testimonianze e dalle perquisizioni nella sua abitazioni, il brasiliano ha pensato bene di correre ai ripari. Quindi, ha chiesto e ottenuto un processo con rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena. Ora è stato condannato a dieci anni di carcere, 120mila euro di multa e una provvisionale di 50mila euro nei confronti del Comune di Reggio Emilia che si è costituito parte civile.

Massimo Mongardi

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