Si conclude oggi, 19 aprile, la prima riunione dei Ministri degli Esteri del G7 sotto la Presidenza italiana. L’incontro tra le delegazioni dei paesi del G7 a Capri, riunitesi per affrontare i dossier più caldi del momento, quali la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente e le tensioni nell’Indo-Pacifico, ha dato esito a dei comunicati finali che confermano la determinazione del blocco occidentale a sostenere l’Ucraina e a promuovere una de-escalation delle tensioni tra Iran e Israele.
Il G7 a Capri sotto la Presidenza italiana
Si è tenuto sull’isola di Capri tra il 17 e il 19 di aprile il primo dei due vertici tra i Ministri degli Esteri dei paesi membri del G7 previsti per il 2024. In attesa dell’incontro tra i capi di stato e di governo del G7 che si terrà a Borgo Egnazia, in Puglia, a giugno, nella riunione di Capri sono state trattate le grandi sfide del mondo contemporaneo, dal conflitto russo-ucraino all’annosa situazione di instabilità che affligge il Medio Oriente.
L’Italia di Giorgia Meloni è per la settima volta presidente di turno del forum del G7, a cui partecipano Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, oltre all’Unione Europea. La Presidenza italiana del G7, che è nato come diretta conseguenza della crisi energetica del 1973, vuole riconsegnare a questo forum intergovernativo un ruolo centrale nell’ambito della gestione delle crisi globali e del dialogo tra le grandi democrazie del pianeta.
La Presidenza italiana, sul cui logo campeggia un ulivo secolare, si pone l’obiettivo, come ribadito dal Ministro degli Affari Esteri e Vice Presidente del Consiglio Antonio Tajani in occasione del G7 a Capri, di trovare una soluzione duratura al conflitto in Medio Oriente, di ripristinare la sicurezza di navigazione nel Mar Rosso, di riorganizzare il supporto del fronte occidentale nei confronti dell’Ucraina e di promuovere un fruttuoso rapporto di collaborazione con l’Africa.
Al vertice diplomatico del G7 a Capri hanno partecipato anche svariati ospiti. Tra essi, Dmytro Kuleba, Ministro degli Esteri ucraino, a conferma dell’inossidabile supporto delle democrazie occidentali nei confronti di Kiev. Non solo: si sono recati a Capri anche il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg, l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell e Mohamed Salem Ould Merzoug, Ministro degli Esteri della Mauritania, paese che presiede l’Unione Africana.
I comunicati finali del G7 a Capri: il Medio Oriente
Nel comunicato finale dedicato alla situazione in Medio Oriente pubblicato il 19 di aprile, i membri del G7 hanno condannato con recisione l’attacco iraniano nei confronti di Israele che ha avuto luogo tra il 13 e il 14 di aprile in risposta al bombardamento del consolato iraniano a Damasco. L’obiettivo del G7 a Capri, infatti, si conferma la prevenzione dell’escalation del conflitto in Medio Oriente, che, anche alla luce dell’attacco di Tel Aviv del 19 aprile, appare sempre più vicino a diventare uno scontro frontale su larga scala tra Iran e Israele.
L’esito delle riunioni avvenute nell’ambito del G7 a Capri è dunque la conferma del supporto occidentale ad Israele e la richiesta all’Iran di non infiammare ulteriormente le tensioni in Medio Oriente supportando attori non governativi come Hamas, Hezbollah e Houthi. Il comunicato finale mostra inoltre l’inquietudine delle democrazie occidentali nei confronti della possibilità che Teheran sviluppi un arsenale nucleare.
Nel comunicato finale del G7 a Capri dedicato al Medio Oriente, fermo restando la condanna all’attacco di Hamas del 7 ottobre, Israele è stato richiamato ad attenersi al diritto internazionale nell’ambito del conflitto ed è stato sottolineato l’elevatissimo prezzo che stanno pagando i civili palestinesi, vittime di una devastante crisi umanitaria. Inoltre, è stata ribadita la ferma opposizione dei membri del G7 ad una eventuale operazione militare su larga scala a Rafah.
Il supporto all’Ucraina e altre sfide globali
Nel comunicato riguardante la guerra in corso tra Russia e Ucraina, i Ministri degli Esteri del G7 hanno condannato con veemenza la guerra di aggressione perpetrata dalla Russia di Putin e ribadito il diritto assoluto di Kiev di difendere la propria integrità territoriale. L’occidente, secondo quanto stabilito in occasione del G7 a Capri, è determinato a non abbandonare Zelensky e a difendere la libertà dell’Ucraina. In modo particolare, è stato annunciato il proposito di prendere le misure necessarie per rafforzare il sistema di difesa aerea di Kiev.
I comunicati finali del G7 a Capri menzionano poi numerose altre sfide che i paesi membri si propongono di affrontare in maniera concertata nell’interesse della stabilità globale, dal cambiamento climatico alla disuguaglianza di genere, passando per istruzione e salute. Tema centrale della Presidenza italiana del G7 rimane la cooperazione con il continente africano: recentemente, Giorgia Meloni si è recata in Tunisia per consolidare il partenariato con il paese africano nell’ambito del Piano Mattei e discutere di tematiche come l’approvvigionamento energetico e la gestione dei flussi migratori.
In ultima analisi, il vertice del G7 a Capri conferma in modo sostanziale la linea politica adottata dagli alleati occidentali in un momento di tensione globale senza precedenti nella storia recente. Di fronte al rischio di un conflitto su larga scala in Medio Oriente, si rendono necessari la diplomazia e il dialogo per arginare gli effetti di un’annosa crisi che rischia di subire una rapida escalation e per giungere ad una soluzione che possa dare luogo ad una pace duratura tra Israele e Palestina.