Il lucertolone è tornato più cattivo e radioattivo che mai. Shin Godzilla riscrive il mito del mostro giapponese con un reboot da non perdere. Il film è diretto dal geniale Hideaki Anno, padre dell’anime Neon Evangelion, che ha lavorato assieme a Shinji Higuchi.
Shin Godzilla: la trama
Nella baia di Tokyo un tunnel viene improvvisamente inondato dall’acqua. Inizialmente si pensa ad eruzione vulcanica sotterranea. Il governo, riunito d’urgenza, cerca di rassicurare la popolazione. Ma riesce solo ad aumentare la confusione. Gli ordini gerarchici sono talmente rigidi da diventare grotteschi.
Solo il Vice Capo Segretario del Governo, Rando Yaguchi (Hiroki Hasegawa), pensa che l’incidente sia stato causato da una creatura di dimensioni ciclopiche. La sua ipotesi viene confermata in brevissimo tempo. Dal mare di Tokyo sbuca fuori un essere mostruoso. Simile a una lucertola, pare si nutra di energia radioattiva, e cresce continuamente arrivando a toccare i 118 metri d’altezza.
Il montaggio adrenalinico segue Godzilla mentre rade al suolo la città. Il mostro lancia fiamme dalla bocca e raggi laser dal corpo luminescente. Dietro di sé lascia morte e distruzione. Scenari che ricordano i paesaggi post atomici di Nagasaki e di Hiroshima, o quelli di Fukushima. A Yaguchi toccherà il compito di trovare una soluzione, aiutato dai migliori scienziati e dai pochi sopravvissuti tra le fila del governo.
Sarà una corsa contro il tempo. Yaguchi dovrà arrestare l’avanzata del mostro, prima che gli americani, rappresentati dall’ambiziosa Kayoko Ann Patterson (Satomi Ishihara), ricorrano al bombardamento usando di nuovo le armi atomiche.
Shin Godzilla: i temi
Il risultato del lavoro di Hideaki Anno è un riuscitissimo ‘kaiju eiga’ o film di mostri. Una rilettura in chiave moderna nonché un omaggio alla prima apparizione cinematografica di Godzilla, avvenuta nel lontano 1954. Il film di Hideaki è il 31° lungometraggio giapponese dedicato al re dei mostri e il 29° prodotto dalla Toho.
L’opera è davvero interessante e del tutto originale rispetto ai suoi predecessori. Innanzitutto possiede una forte connotazione da “disaster movie“. Con citazioni di tragedie passate e recenti, dalle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki, all’esplosione della centrale nucleare di Fukushima. Monito contro un pericolo ancora esistente, che appare fin troppo chiaro. In più gli autori non risparmiano una satira pungente su politici e governati. Chiamati ad affrontare il mostruoso lucertolone, dovranno combattere anche con l’ottusità della burocrazia e l’interventismo degli americani, pronti a sganciare la bomba.
In più il film offre uno studio attento dei personaggi, al quale si aggiungono effetti speciali strabilianti. Infatti è la prima volta che vengono realizzati interamente al computer, senza ricorrere al tradizionale ‘kaiju eiga’, l’uomo con addosso il costume da mostro. Ingredienti che hanno convinto e conquistato la critica. La pellicola ha già vinto parecchi premi. Ma, cosa più importante, si è rivelata vincente al botteghino. Nel 2016 Shin Godzilla è stato il film d’azione più visto in Giappone, e il secondo più visto dopo il film d’animazione Your name.
Michele Lamonaca
https://www.youtube.com/watch?v=dG_nvMaLCB4