Nel giugno del 1985, la copertina di National Geographic mostrò al mondo intero i meravigliosi occhi verdi di Sharbat Bibi. Senza conoscere il suo nome, tutti rimasero colpiti dallo sguardo della ragazza. Occhi che non sono mai stati dimenticati.
La foto fu scattata da Steve McCurry nel campo profughi di Peshawar, in Pakistan. Il soggetto è un’orfana dodicenne, avvolta in una sciarpa rossa. L’osservatore rimane colpito dai suoi grandi occhi verdi, in cui aleggiano stati d’animo come paura e rabbia. McCurry si trovava in Pakistan per un reportage sui profughi afgani. Lì incontrò una ragazzina che studiava in una scuola arrangiata nel campo.
La ragazzina divenne famosa in tutto il mondo come la “ragazza afgana”. Di lei non si seppe più nulla, in quanto il governo afgano non vedeva di buon occhio i media del mondo Occidentale. Nel 2002, dopo la caduta del regime talebano, McCurry iniziò a cercare la ragazza. La trovò in una regione dell’Afghanistan, ormai trentenne e madre di tre figli. Finalmente fu scoperta la sua identità: Sharbat Gula, meglio conosciuta come Sharbat Bibi.
Nel corso degli anni, Sharbat e McCurry si sono tenuti in contatto. Ieri, 26 ottobre, è uscita sui giornali la notizia dell’arresto della donna ad opera del FIA (Federal Intelligence Agency). A quanto pare, la “ragazza dagli occhi verdi” viveva in Pakistan da trent’anni con documenti falsi. L’inchiesta era già iniziata nel 2015, quando i documenti d’identità della donna e di due suoi figli furono annullati perché falsi. In seguito, si scoprì che non erano suoi figli, in quanto Sharbat ha due figlie e un figlio più piccolo.
Sharbat Bibi, il cui sguardo profondo e segnato da una precoce consapevolezza conquistò il mondo intero, rischia molto. Se il tribunale giudicherà attendibili tutte le prove contro la donna, quest’ultima dovrà passare tra i sette e i quattordici anni in carcere.
Veronica Suaria