Shangri-La è un fumetto realizzato dal’autore francese Mathieu Bablet (edizione italiana a cura di Mondadori). L’opera è molto particolare e mescola insieme elementi propri del genere sci-fi a un’analisi sociologica profonda.
Trama. La storia è molto semplice e, a dire il vero, inflazionata nel genere. La Terra, a causa dei continui cambiamenti climatici provocati dall’inquinamento, è un contesto inospitale. L’umanità è costretta all’interno di una stazione spaziale orbitante. Come annunciato, fin qui appare molto simile a tanti altri racconti del genere. Andiamo avanti per capire dove ci porterà questo incipit.
La vita all’interno della navicella è regolata dal Governo, le cui decisioni sono fortemente influenzate da una grande multinazionale, la Tianzhu. Quest’ultima è un colosso dei prodotti hi-tech, i quali, tra smartphone e tablet di ultima generazione, svolgono un ruolo cruciale nel progetto di massificazione. La pubblicità, trasmessa in maniera incessante, spinge le persone a lavorare per acquistare i device realizzati dall’azienda. I passeggeri conducono una vita a senso unico, priva di memoria storica che permetta loro di capire da dove provengano, ma soprattutto senza alcuna speranza per il futuro. Non esiste certezza circa il fatto che la Terra sarà nuovamente abitabile e, come, se non bastasse, i piani previsti dal Governo non sono del tutto chiari.
Si parla di un nuovo tipo di “umanità“, creata in laboratorio, che possa essere compatibile con le nuove condizioni del pianeta azzurro, il quale, all’epoca delle vicende narrate, sta attraversando un periodo di assestamento. Il progetto è fumoso e, almeno apparentemente, in completa antitesi rispetto all’opportunità di sopravvivenza dell’umanità preesistente .
Quella descritta in Shangri-La è una rappresentazione, inserita in uno scenario fortemente distopico, della nostra società. L’attenzione delle masse è distolta dai problemi reali, attraverso l’uso di espedienti quali l’intrattenimento quasi forzato o la pubblicizzazione di prodotti di dubbia utilità. L’importante è che le persone siano occupate affinché non si rendano conto dei progetti architettati dai piani alti della scala gerarchica. Da questa idea di base si diramano altri interessanti filoni narrativi. La diseguaglianza sociale, conseguenza del Capitalismo estremo, è posta come problema principale che attanaglia l’esistenza delle classi più deboli. Queste non possono decidere e sono distolte dall’idea di potersi ribellare dallo status quo.
Dal punto di vista grafico in Shangri-La è possibile notare la coesistenza, all’interno delle quasi 220 tavole, di stili molto diversi tra loro, appartenenti, presumibilmente tutti, allo stesso autore. Attraverso le dettagliatissime immagini, Mathieu Bablet racconta un mondo molto complesso, fatto di giochi di potere, violenza e controllo psicologico. I colori sono vivaci quando si tratta di rappresentare lo spazio, privi di sfumature nel momento in cui ci si addentra nella stazione spaziale. Le scelte monocromatiche sembrano voler sottolineare l’incessante allontanamento rispetto a una condizione che possa definirsi umana.
Shangri-La è un fumetto da leggere con calma e attenzione, senza la frenesia di giungere presto alla fine del racconto. Le tavole sono numerose e ricche di curiosità. Il titolo prende ispirazione dal leggendario luogo descritto nel romanzo “Orizzonte immaginario” di James Hilton
La società è organizzata non tanto dalla legge quanto dalla tendenza all’imitazione – Carl Gustav Jung
Giuseppe Bua