L’assemblea capitolina ha approvato a maggioranza la mozione Pd. Favorevole Movimento 5 stelle. Contrari 4 consiglieri di centrodestra
Sgombero Casapound approvato. La mozione, che vede fra i primi firmatari il consigliere dem Giovanni Zannola, ha ricevuto il via libera in Campidoglio. Trenta sì, fra cui i consiglieri grillini e i dem, e quattro no, tre dei consiglieri di Fratelli d’Italia e uno del consigliere della Lega.
La mozione approvata impegna la sindaca di Roma, Virginia Raggi ,ad “attivarsi presso gli Organi competenti affinché sia predisposto lo sgombero immediato” dello stabile “illegalmente occupato dall’associazione Casapound“. Già lo scorso ottobre, la Guardia di Finanza aveva tentato di sgomberare l’occupazione in Via Napoleone 111.
La mozione
Nella mozione viene sottolineato che “CasaPound occupa da 15 anni il suddetto immobile di grandi dimensioni” e prosegue “non è tollerabile che CasaPound possa protrarre la propria occupazione in un edificio di pregio per svolgere attività che alimentano un clima di tensione […], rifacendosi a ideologie fasciste e alle politiche di Benito Mussolini, violando le normative che consentono tali comportamenti“.
Nel testo si ricorda che l’immobile è occupato dal 2003 ma che solo nel 2008 viene costituita l’associazione di promozione sociale CasaPound Italia CpI.
I commenti dei Dem e dei 5Stelle
Presentando la mozione Zannola ha detto: “in questi mesi si è usato sul tema degli sgomberi il pugno duro“. Ha proseguito “noi chiediamo alla Giunta di fare altrettanto con un edificio di pregio al centro di Roma occupato ormai dal 2003 dove non si sa bene cosa accade dentro se non che si costruisce un odio profondo, e messaggi negativi in città”.
Roberta Lombardi, capogruppo M5s in Consiglio regionale del Lazio, in merito ha detto: “Bene, ok a sgombero CasaPound. La tutela della legalità non ha colore politico e non può esservene una di seria A e una di Serie B.” prosegue “Matteo Salvini, ti presenterai anche lì con la ruspa?“.
Secondo Zannola l’edificio, non di proprietà del Comune, potrebbe essere acquisito, nel suo patrimonio, dal Campidoglio stesso. In modo che l’edificio, sottratto a chi – nelle parole del Consigliere – fomenta l’odio, possa diventare un punto d’incontro per la città. “E’ l’occasione per l’amministrazione di ribadire che questa amministrazione assume la legalità come principio cardine” ha concluso in dem.
“Ora Salvini faccia il suo – ha detto Zannola – Roma ha chiesto lo sgombero immediato di questo edificio, il ministro degli Interni si attivi celermente per rispettare la decisione dell’aula Giulio Cesare. Ci dimostri che sul fronte della sicurezza il governo non si accanisce solo contro i deboli“.
L’opposizione di Simone Di Stefano
Il Segretario generale di CasaPound non ci sta ed annuncia querela “agli autori della mozione” e continua “non esiste nessuna sede di partito in Via Napoleone III come certificato dal verbale della Guardia di Finanzia”. Tuttavia durante le elezioni 2018, lo stesso Di Stefano aveva dichiarato che la sede legale del partito si trovava proprio in Via Napoleone III.
Di Stefano vuole precisare poi che “il Comune non è il proprietario, quindi non ha nessun potere di richiedere indietro lo stabile“, che è di proprietà del Ministero dell’Istruzione.
Secondo il Segretario generale di CasaPound si tratta di un azione per “distrarre i romani“. “Siamo di fronte alla solita polpetta avvelenata per Matteo Salvini – dice – fatta pensando di metterlo in difficoltà. Ma noi non siamo alleati di Salvini dal 2015, quindi il Ministro è libero di comportarsi come meglio crede“.
Ed infatti il vicepresidente annuncia “Come da programma concordato dalla Prefettura di Roma, procederemo con l’operazione sicurezza e sgombero di tutte le occupazione illegali, nessuna esclusa”.
Francesca Peracchio