SGLUT è l’acronimo inglese di Sodium-GLUcose Trasporter (trasportatore sodio/glucosio). L’ SGLUT-1 è una proteina che trasporta il glucosio introdotto con l’alimentazione. Lo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, rivela il ruolo chiave di questa proteina nei picchi glicemici.
Lo studio
54 individui sono stati presi in esame per la ricerca. Ognuno di loro è stato sottoposto alla curva da carico orale del glucosio. Insieme, è stata misurata la quantità della proteina trasportatrice.
Secondo Giorgio Sesti, capo del progetto:
Abbiamo osservato che i soggetti con “NGT-alta glicemia ad 1 ora” e i soggetti con ridotta tolleranza glicidica hanno aumentati livelli del trasportatore SGLUT-1, nell’intestino. Questi sono paragonati a quelli riscontrati nei pazienti con diabete mellito di tipo 2.
Abbiamo inoltre osservato che alti livelli duodenali di SGLUT-1 sono associati ad elevati livelli di glicemia dopo carico orale di glucosio.
Tali risultati suggeriscono che l’aumento dei livelli duodenali del trasportatore SGLT-1 rappresenta uno dei meccanismi responsabili dell’iperglicemia postprandiale.
Qual è il legame tra l’SGLUT-1 e gli zuccheri?
Il glucosio introdotto tramite l’alimentazione viene assorbito nel primo tratto dell’intestino, il duodeno.
A quel punto, SGLUT-1 lo trasporta attraverso la parete intestinale, fino al sangue.
Il gruppo di ricerca ha osservato che sia le persone malate di diabete mellito di tipo 2, sia i soggetti con NGT-alta glicemia ad 1 ora, hanno elevati livelli di SGLUT-1.
“Ciò dimostra che l’alterazione è presente ancora prima dell’esordio della patologia” afferma Teresa Vanessa Fiorentino, co-autrice dello studio.
“Inoltre, suggerisce che: l’aumentato assorbimento del glucosio mediato da SGLUT-1, potrebbe essere coinvolto nello sviluppo del diabete di tipo 2“.
I danni non si vedono
I picchi glicemici sono un serio problema.
Avere elevati livelli di glucosio nel sangue reca danni al sistema circolatorio. Questo perché danneggia le arterie. Di conseguenza, ciò porta alla possibile comparsa di malattie cardiovascolari.
L’iperglicemia danneggia i neuroni e il sistema nervoso. Reca danni ai reni e alla retina degli occhi.
I diabetici conoscono bene le problematiche dovute ai picchi glicemici. Nel diabete di tipo 2, l’iperglicemia compare molto prima della diagnosi.
Come è emerso dallo studio, i picchi glicemici sono presenti nei soggetti pre-diabetici. In concomitanza, sono presenti alti livelli di SGLUT-1.
Un nuovo metodo per prevenire il diabete mellito di tipo 2?
L’attività dell’SGLUT-1 potrebbe essere inibita da alcuni farmaci, ancora in fase di ricerca.
Secondo Sesti:
Si ipotizza che la correzione dell’eccessivo assorbimento intestinale del glucosio potrà rappresentare una possibile strategia terapeutica. Questo attraverso il controllo dell’SGLUT-1.
Sarà utile per trattare l’iperglicemia postprandiale. Inoltre, può essere usato per prevenire lo sviluppo del diabete di tipo 2 nei soggetti a rischio.
Valentina Imperioso