L’ultima stagione di Sex Education su Netflix. Questa serie tv ci ricorda quanto l’educazione sessuale e affettiva sia importante per i giovani, per il rapporto con sé stessi e con gli altri.
In un periodo storico in cui prodotti culturali quali social network, serie tv e film detengono un ruolo fondamentale nella creazione e ricezione delle notizie e nella diffusione di messaggi in continua evoluzione, è necessario analizzare l’impatto che questi hanno sull’immaginario collettivo delle nuove generazioni in merito alla sessualità. Ieri è uscita l’ultima stagione di Sex Education su Netflix, e fa proprio al caso nostro!
Ma cosa si intende quando parliamo di sessualità? Stando alla teoria del filosofo Michel Foucault, non si tratta di un concetto che prescinde da semplici accezioni naturali, bensì di un oggetto culturale, il quale evolve in base alla società e alla cultura; inoltre, è un tratto distintivo dell’individuo che lo definisce in quanto tale. Limitare la sessualità e adottare un atteggiamento conservatorio figlio di retaggi culturali passati è un metodo di giudizio ormai stretto alla Generazione Z.
In Italia, come in tanti altri paesi, l’educazione sessuale non è prevista nel curriculum scolastico. Rimane quindi alla valutazione personale di ogni professore o dirigente la possibilità di educare in merito a questa disciplina.
Subentrano a colmare questa mancanza le serie televisive. Il loro metodo di produzione e di fruizione e il fenomeno del binge watching hanno portato alla creazione di un nuovo concetto di visione basato sul legame tra spettatore e personaggi di un determinato show. La filosofa Sandra Laugier parla della possibilità di condividere esperienze e codici precisi, grazie al contatto profondo che si crea durante la visione di ogni episodio.
Quale serie tv se non Sex Education può essere considerata come un nuovo manifesto di libertà e di consapevolezza sessuale?
I giovani studenti della Moordale School vivono ogni giorno esperienze all’interno delle mura scolastiche decostruendo vecchi tabù basati su ruoli di genere. Inneggiano l'”amore convergente” di cui parla Anthony Giddens, ossia la ricerca di una relazione pura basata su una parità interna alla coppia e una democratizzazione sessuale.
Laurie Nunn, creatrice della serie televisiva, ha parlato di un intento educativo studiato ad hoc, il cui scopo è quello di disciplinare alla materia sessuale e affettiva. I giovani protagonisti trattano quotidianamente temi come la body positive, sex positivity, self confidence, esplorazione, consapevolezza personale e tanto altro. Gioca un ruolo fondamentale anche la moda, considerata quale chiave di espressione e manifestazione del sé. Questa viene messa in “pericolo” dall’istituzione scolastica che cerca di omologare attraverso delle uniformi l’autenticità di ogni giovane della Moordale School.
La sessualità, come già accennato, è insita in modi differenti in ogni individuo, il quale ha diversi mezzi per esprimerla, tra cui la moda stessa.
In questa serie televisiva, la sessualità si trova nei discorsi dei giovani, i quali negoziano all’interno di ogni rapporto delle regole diverse che beneficino il benessere di tutti. Può una serie televisiva che parla con un linguaggio pedagogico ma allo stesso tempo giovanile essere d’esempio per degli adolescenti? Sicuramente la creazione di un programma godibile e con personaggi caratteristici spinge una grande fetta di popolazione ad approcciarsi ad esso; di conseguenza ne vengono assorbiti i messaggi volti all’autoconsapevolezza sessuale e alla libertà di manifestarsi per ciò che si è.
Sex Education su Netflix è pensata per i giovani di oggi, è libera e visibilizzante, e ogni personaggio ha una storia diversa con cui gli spettatori possono entrare in contatto. Attualmente, si possono far riferimento a molte serie televisive che parlano alla generazione attuale di sessualità con sfaccettature diverse come Euphoria, Big Mouth, Bridgerton e tante altre teen drama.
In mancanza di un’educazione sessuale scolastica, le serie televisive diventano l’unica fonte effettiva della disciplina alla portata di tutti. Ovviamente non agiscono alla stessa maniera per tutti i pubblici, ma bisogna tenere conto di alcuni limiti: la potenza di questi prodotti culturali e l’assorbimento di messaggi positivi dipendono dalla modalità di fruizione dei pubblici, dall’età di essi e dai valori che questi perseguono.