Sex and the City, il sequel: perché ne abbiamo bisogno

Sex and the City

“Finalmente le donne parlano di sesso come gli uomini!” Questo il commento all’uscita, nel 1998, della serie Sex and the City.

Oggi, a più di vent’anni di distanza, dopo l’annuncio dell’uscita del sequel And Just Like That, il 9 dicembre su Sky, potremmo dire: “Finalmente anche le donne cinquantenni, protagoniste come gli uomini!”

Protagoniste, sì, non co-protagoniste, nel ruolo di madri e nonne sagge. Chi meglio della serie che ha appassionato milioni di spettatori in tutto il mondo può scendere nuovamente in campo, riunendo le amatissime protagoniste Sarah Jessica Parker, Kristin Davis e Cynthia Nixon, meno una, Kim Cattrall, nel ruolo di Samantha; un neo per la serie tanto attesa; mancheranno il suo spirito libero e la sua spregiudicatezza.

La serie ha rappresentato e continua a rappresentare per molte generazioni di donne lo scardinamento dei tabù cuciti loro addosso, quelli sessuali, quelli lavorativi e quelli relazionali.

Sex and the City: And Just Like That… scompiglio ancor prima della messa in onda

Oggi, nel 2021, Sex and the City continua a creare scompiglio e smuovere; la serie riprende le fila del racconto a partire dai cinquant’anni delle protagoniste. Ma qualcosa non va agli occhi del grande popolo dei social. L’uscita delle prime immagini sul profilo ufficiale della serie e su quello di Sarah Jessica Parker nei panni di Carrie, ha attirano non pochi commenti dispregiativi: no, una donna coi capelli grigi e le rughe no, non la vogliono al centro dello schermo. “Deve ritirarsi, non ha più l’età.”

Al bando, dunque, la vecchiaia! Non per tutti però: Mr Big, (Chirs Noth), lui no, a lui il grigio tra i capelli dona. Un uomo in là con gli anni è affascinante, se single, è scapolo. Una donna no, lei se single è zitella, altrimenti solo “una strega!”.

Ecco forse perché, nel 2021, abbiamo ancora bisogno di Sex and the City: la strada è ancora impervia e lunga verso il cambiamento. E allora la serie può ancora imporsi e rivoluzionare gli stereotipi; e se, negli anni ’90, le donne si sono riconosciute nell’ideale di donna libera e autonoma, che può permettersi di essere chi vuole, senza dover rispettare alcun canone, se non quello suo proprio, oggi And Just Like That ci propone paradossalmente donne “senza filtri” ultra abbellenti che modificano i connotati, come siamo ormai abituati a vedere tutti i giorni sui social. Qualcuno ha forse dimenticato che le rughe non sono prerogativa delle donne fuori dagli schermi cinematografici? Quelle che oggi vediamo tutti i giorni sono spesso donne, attrici, influencer, senza alcun difetto, con volti piallati, che arrivano a perdere di unicità. Come osano, dunque, proporre delle rughe visibili al di là dello schermo?

Ecco perché Sex and the City oggi continua a parlarci della realtà, non quella luccicante e fuori dagli standard che conducono le protagoniste, bensì quella che si nasconde sotto al tappeto del falso perbenismo; negli anni ’90 quella polvere era il sesso. Oggi, nel 2021 è l’ambizione all’eterna giovinezza.

Ben vengano, dunque, le streghe, se ci ricordano che siamo di carne e ossa, e se, almeno loro, restano sempre fedeli a loro stesse.

Carmen Alfano

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