Un campionato senza pace
Che quella del campionato di Serie C fosse una stagione travagliata si era già capito lontani dai blocchi di partenza. L’incombente situazione delle squadre B, risoltasi con l’ammissione della sola Juventus U23 al campionato era stata oggetto di diverse polemiche, ma appare all’orizzonte come una possibile soluzione ora più che mai. Il caso Virtus Entella, inizialmente non iscritto e ora al comando del gruppo A aveva dato ulteriore adito alle riflessioni sulle riforme da attuare in un campionato che giorno dopo giorno sta diventando un caso.
Penalizzazioni da record: quota 100 superata
Cuneo e Reggina sono solo gli ultimi due nomi che si aggiungono alla lista, tristemente lunga, dei club penalizzati in questa stagione. Innanzitutto bisogna ricordare i casi di Matera e Pro Piacenza, escluse dal campionato a causa di gravi inadempienze finanziarie. Il girone C sembra il più problematico, con ben 7 squadre penalizzate: Juve Stabia (-1), Monopoli (-2), Reggina (-8), Rende (-1), Rieti (-2), Siracusa (-1), Trapani (-1) più il Matera escluso. Cambia poco la situazione nel girone A, dove sono solamente 3 le squadre punite dalla Federazione ma ben 40 i punti in negativo accumulati. In questo caso Cuneo (-23) e Lucchese (-16) fanno da ago della bilancia. Il gruppo C appare essere il più sano con un solo punto di penalizzazione, inflitto alla Triestina. Calcolando anche le sanzioni contro il Pro Piacenza si arriva a un totale di 107 punti circa.
107 Punti della vergogna
Questa è la distanza attuale tra la Serie C e un campionato pulito. Chi scrive ovviamente non ha la soluzione in tasca né la facoltà di decidere chi e perché abbia sbagliato a impostare un campionato professionistico in questo modo. Tuttavia, è evidente che ci sono dei grossi problemi da risolvere il più in fretta possibile. La stagione di Serie C, playoff e play-out inclusi, è molto lunga e il tempo per trovare soluzioni applicabili e convenienti diventa sempre più breve. Se non saranno le squadre B, modello Juventus, che rischiano di penalizzare le piccole realtà – tanto romantiche ma altrettanto fragili – emergenti del calcio, bisognerà pensare ad altro. L’importante è farlo in fretta e legalmente.
Luca Pesenti