La chiusura degli stadi ha avuto un impatto devastante sul bilancio delle principali società italiane. Dalla Juventus all’Inter, i mancati ricavi dal botteghino e dalle attività interne allo stadio hanno messo in seria difficoltà i club influenzandone anche le strategie di mercato. Lo scenario che si è visto dalla ripresa del calcio, tra il lungo stop del lockdown e l’inizio della stagione 20/21, è quello di una Serie A in rosso, con una perdita complessiva vertiginosamente vicina ai 100 milioni di euro.
Nonostante la recente riapertura parziale dei complessi sportivi al pubblico, il rischio di un’ulteriore perdita è estremamente alto. Considerando che, nella stagione antecedente all’emergenza da Covid19, il fatturato del campionato italiano grazie agli stadi ammontava a circa 300 milioni di euro totali, un’affluenza così bassa di tifosi potrebbe avere effetti catastrofici. L’idea che partite come Roma – Juve e Juve – Napoli, rispettivamente alla seconda e terza giornata, non potranno ospitare più di 1000 tifosi è già di per sé indicativa per capire il danno subito da tutte e tre le società.
Ma quanto hanno effettivamente perso i principali club italiani?
La situazione in casa Juve
Secondo le stime, la Vecchia Signora avrebbe perso fino a 4 milioni di euro per ogni incontro a porte chiuse, un dato preoccupante che ha inciso sui ricavi operativi per circa il 15%. Un’affluenza inferiore del 34% rispetto alla stagione 18/19 ha provocato una perdita vicina ai 26,8 milioni. Il problema della chiusura degli stadi è legato non solo ai proventi dei biglietti, ma soprattutto a tutte le attività interne quali lo JMuseum, lo store ufficiale ed i locali presenti nel complesso sportivo. Un quadro poco rassicurante per la Juventus che, nell’approvazione del bilancio al 30 giugno 2020, ha registrato una perdita di 71,4 milioni di euro. Il Covid19 ha accentuato una situazione già critica a causa dei maggiori ammortamenti e delle svalutazioni derivati da una gestione più dispendiosa dei diritti dei calciatori.
Serie A in rosso anche a San Siro
Inter e Milan si contendono il secondo posto nella classifica dei club più danneggiati dalla chiusura degli stadi. La perdita dei nerazzurri si aggira infatti tra i 10 e i 18 milioni di euro ed il bilancio potrebbe addirittura essere in rosso di 100 milioni rispetto alla stagione precedente, superando così i bianconeri. Tra le principali cause di questa situazione, oltre ai mancati proventi della biglietteria, c’è la richiesta di revisione contratto di molti sponsor dovuta alla minore visibilità durante le partite a porte chiuse. Anche la questione stipendi è stata decisamente particolare. L’Inter, infatti, non ha tagliato il monte ingaggi dei propri tesserati come gli altri club e, dopo una ricca campagna acquisti, non è riuscita a rientrare nelle spese.
Situazione analoga anche per i rossoneri. Il Milan, infatti, ha registrato una perdita tra gli 8 e i 12 milioni di euro, a cui vanno sommati circa altri 10 milioni tra sponsor e attività interne allo stadio. Il bilancio della stagione 19/20 chiude in rosso per quasi 100 milioni, tuttavia la proprietà appare solida. La società, infatti, non ha alcun debito sui mercati obbligazionari, a differenza di altri club di Serie A. In parole povere, il Milan non ha chiesto prestiti garantire né ha emesso obbligazioni in bond per pagare gli stipendi.
Il trend positivo di Napoli e Atalanta
Nonostante i mancati ricavi si aggirino attorno ai 6 milioni, il club partenopeo chiude il bilancio in positivo con 29,1 milioni di euro netti di utile. Tra i principali fattori di questo trend positivo ci sono la partecipazione alla Champions League e le plusvalenze derivate dalla gestione dei giocatori. La squadra di Aurelio De Laurentiis è l’unica, insieme all’Atalanta, a non aver chiuso in rosso.
I bergamaschi, pur in maniera minore rispetto al Napoli, hanno chiuso in positivo il bilancio stagionale con 26,4 milioni di utile. La grande abilità della società nel gestire i giocatori e le plusvalenze è stata affiancata dai proventi dei diritti tv e della Champions League. Le perdite dovute alla chiusura degli stadi, però si fanno sentire ugualmente e rendono ancor di più l’idea di una Serie A in rosso.
Alessandro Gargiulo