La mattina dopo del sequestro di Lapo Elkann, Romeo Vernazza, battutista di VOX POP, posta, parafrasando Primo Levi ” Sequestro è un uomo”. La battuta piace e si diffonde per molti post fino a raggiungere Gli Adelphi Ignoranti e far circolare da subito una nuova copertina del libro di Primo Levi con il titolo “Sequestro è un uomo“.
Anche Einaudi pubblica nello stesso giorno altro libro con lo stesso titolo.
Stiamo parlando di un post facebook non di libri veri, ma circolano copertine così.
Lo stesso Vernazza a sera conclude “Il bello di facebook: la mattina pubblichi un gioco di parole divertente sul fatto del giorno, dopo qualche ora il tuo post piace molto e la stessa frase comincia ad apparire in varie forme su pagine e paginette di satira, la sera infine arriva il saccentino di turno che ti accusa di aver copiato da una di quelle paginette. Il cerchio si chiude, e buonanotte.”
e immagina l’autore del libro in questa citazione:
“Ma non avete qualcosa di meglio da fare?”
(Primo Levi)
Ricordo tempo fa un altro momento in cui Fabrizio Coscia, autore, raccontava la storia di Kafka e la bambina che aveva perso la bambola.
Lui ne aveva fatto un capitolo del suo libro “Soli eravamo“.
Ebbene, tutti citavano quell’episodio tacendo da dove era stato diffuso. Mi innervosii terribilmente e ad ogni post che riportava la storia rimandavo alla lettura del libro, finché anche lo scrittore mi consigliò di lasciar perdere.
Se questo è un uomo: vicende così. Gli utenti dei social a macchia d’olio sequestrano post.
A chi chiederemo riscatto? Ai post/eri l’ardua sentenza
In attesa del giudizio, quello sì, universale.
Sorridendo.