Ben 33 chili di marijuana sequestrati in un sol colpo a tre ragazzi subito arrestati in questi giorni. E se si considera i 54, sempre della stessa droga, presi a gennaio a un altro giovane spacciatore, fanno quasi un quintale in dieci mesi da parte del commissariato di polizia di una città di 70mila abitanti come Imola.
Una città dove non solo giovani e giovanissimi consumano molta droga cosiddetta leggera, ma anche uno strategico luogo di passaggio per il narcotraffico poiché a 30 chilometri da Bologna e a una sessantina da Ravenna. Gli ultimi 33 chili, smerciati al dettaglio possono valere fino a 180mila euro.
La droga si trovava, sembra incredibile, nel bagagliaio di un’auto condotta da una ragazza imolese di 26 anni, la quale era preceduta da un’altra macchina dove si trovavano i suoi due complici, due uomini albanesi di 25 e 24 anni, tutti e tre già conosciuti dalle forze dell’ordine.
Probabilmente stavano cercando di fare un salto di qualità da pusher a spacciatori medio-alti pronti a trattare con i grandi trafficanti e andavano a portare la droga in un posto da loro considerato sicuro per poi venderla in parte direttamente e in parte cederla ad altri del giro anche al di fuori del territorio, appunto fra Bologna e la Romagna.
Ora tutti e tre sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante dell’ingente quantità e si trovano nel carcere della “Dozza” a Bologna in attesa della convalida dell’arresto.
Le indagini, per l’appunto, sono iniziate lo scorso gennaio quando fu fermato un 23enne italiano, uno spacciatore che aveva in casa 54 chili di marijuana. A quel punto, gli inquirenti cercarono di scoprire a quale filone del mondo della droga era collegato.
Servirono mesi di duro lavoro, ma poi si scoprì un legame con i tre giovani arrestati il 16 ottobre. Da quel momento, iniziarono una serie di pedinamenti e appostamenti nei pressi delle abitazioni della ragazza imolese e dei due albanesi seguendone i loro spostamenti.
“Quando abbiamo visto due auto fare una specie di ‘trenino’ il 16 ottobre nella mattinata con i due albanesi sulla prima a controllare con precauzione il territorio e la seconda auto dietro – spiega il dirigente del commissariato imolese Michele Pascarella – abbiamo deciso di fermarli. Dobbiamo dire che in effetti siamo stati sorpresi pure noi dall’eccezionale quantitativo di droga. Siamo riusciti a togliere dal mercato quasi un quintale di droga destinata in particolare ai giovani”.
Massimo Mongardi