l Consiglio dei ministri ha ufficialmente approvato il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. L’approvazione, presentata al Consiglio dei Ministri come una riforma giudiziaria, è stata accolta con un lungo applauso dai ministri presenti. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato che si tratta di un “provvedimento epocale”. La premier Giorgia Meloni ha definito la riforma “giusta e necessaria”, auspicando una rapida approvazione parlamentare.
Le principali novità della riforma delle separazione delle carriere
La riforma giudiziaria, proposta dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che il Consiglio dei Ministri ha approvato nella giornata di oggi si fonda su tre pilastri principali: la separazione delle carriere tra pubblici ministeri (pm) e giudici, la creazione di due Consigli superiori della magistratura (Csm) presieduti dal capo dello stato e un’Alta corte di giustizia disciplinare, con la composizione dei membri tramite sorteggio. Il ministro Nordio ha sottolineato che questa separazione è cruciale per “attuare il principio fondamentale del processo accusatorio”.
L’approvazione del CdM di questo disegno di legge è stato accompagnato da una soddisfazione collettiva da parte del Governo stesso: la Premier Meloni ha parlato di una riforma “giusta e necessaria“, auspicando ad una quanto più veloce approvazione del Parlamento. La palla infatti da ora è passata nel campo dell’organo legislativo, nell’iter parlamentare, tra le letture e le approvazioni attraverso una maggioranza qualificata. In caso contrario, si dovrà procedere ad un referendum.
Composizione dei Consigli e dell’Alta Corte: le reazioni, le polemiche e il dissenso dell’ANM
L’Alta corte, che sottrarrà al Csm la funzione disciplinare, sarà composta da 15 giudici selezionati tramite una combinazione di nomine presidenziali e sorteggio. Anche i componenti dei due Csm saranno scelti per sorteggio, garantendo parità tra membri togati e laici. Questa scelta mira a interrompere la “degenerazione correntizia” che ha afflitto il sistema giudiziario, secondo Nordio.
Il testo sulla separazione delle carriere, composto da otto articoli, sarà però modificabile attraverso i potenziali futuri scontri in Parlamento. A proposito degli scontri infatti, si sta creando nel mondo politico un’importante diaspora che separa i partiti in Parlamento: se da un lato Italia Viva e Azione hanno deciso di sostenere il disegno di legge, elevando così la possibilità di un’approvazione, il Movimento Cinque Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e il Partito Democratico si sono dichiarati in netta disapprovazione. Il governo, nonostante ciò, spera di ottenere un ampio sostegno parlamentare, nonostante le divisioni.
L’Associazione nazionale magistrati (Anm), per voce del suo presidente Giuseppe Santalucia, ha lanciato l’allarme e convocato una riunione d’urgenza per valutare l’ipotesi di uno sciopero. L’Anm vede nella riforma una “volontà punitiva” nei confronti della magistratura, interpretando le modifiche della separazione delle carriere come un tentativo di controllo politico su quella che dovrebbe essere una magistratura libera e imparziale. La giunta esecutiva dell’Anm ha denunciato la riforma come ambigua e pericolosa per l’indipendenza della magistratura.
Il lungo iter parlamentare della riforma sulla separazione delle carriere
Il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere ora dovrà affrontare un lungo iter parlamentare, che, come secondo Costituzione, necessità una doppia lettura con maggiorana qualificata. Il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano ha riconosciuto che i tempi non saranno rapidi, ma ha espresso l’auspicio che non vengano dilazionati.
Mantovano ha sottolineato che il testo della riforma non è “blindato” e che sarà aperto a miglioramenti durante il confronto parlamentare e con i magistrati. La speranza del governo è di evitare il referendum, ma è pronto a confrontarsi su eventuali contributi e suggerimenti.
Determinazione del Governo e le prospettive future
La premier Meloni ha ribadito l’importanza della riforma sulla separazione delle carriere, considerandola un impegno rispettato con gli italiani. Ha dichiarato che, nonostante le resistenze, il governo è determinato a portare avanti le riforme necessarie per migliorare il sistema giudiziario italiano. Ha anche affermato che saranno i cittadini a giudicare l’operato del governo alla fine del percorso riformatore.
Con la riforma della giustizia, il governo italiano si appresta a realizzare un cambiamento storico che potrebbe ridisegnare il panorama giudiziario del paese. Il percorso sarà complesso e richiederà un ampio consenso per superare le sfide poste dai critici e dagli oppositori.