Cercava un riparo dalle rigide temperature che da nord a sud stanno iniziando a farsi pesanti da digerire. Immaginate di non avere un tetto sopra la testa, tanto meno una tavola che comunque non riuscireste a riempire. L’immagine poetica di senzatetto, se mai è esistita, è certamente molto difficile da inquadrare nelle settimane prima di Natale.
E’ successo a Cossato, un piccolo comune del Biellese dove le minime in questi giorni vanno da +2 a -2. -Dormire all’aperto, se è mai stato facile, certo ora è impossibile. E’ così che un senzatetto quarantenne del paese ha deciso di trovare un riparo, almeno per le ore più fredde, che ha individuato in un box che ha successivamente affittato. Dopo aver comunicato alla proprietaria che aveva bisogno di un deposito per i suoi attrezzi, ha pagato regolarmente cauzione e anticipo, stabilendosi nel garage.
Scoperto a vivere nel Box… Scacciato.
I condomini però nei giorni scorsi accorgendosi che l’uomo viveva effettivamente all’interno del box hanno allertato le forze dell’ordine, credendo che lo avesse occupato abusivamente. I militari dell’arma dei Carabinieri sono quindi intervenuti nel condominio di Cossato, identificando il senzatetto, noto alle forze dell’ordine a causa di alcuni precedenti.
La proprietaria del box è stata quindi interrogata circa la situazione, spiegando che il box era stato affittato esclusivamente come deposito attrezzi. “Nessuno aveva idea che ci vivesse fino agli ultimi sviluppi” la donna ha così recuperato le chiavi e rescisso l’affitto facendo allontanare l’uomo dai militari. Ora la domanda è una sola, qualcuno con una mano sulla coscienza riuscirà a offrire un riparo a quest’uomo o dovrà tornare al gelo?
Siamo sotto Natale e mentre è sempre più facile riempirsi di buoni consigli a braccetto con finti buoni propositi un uomo che veniva dalla strada ci è dovuto tornare. Un box non può avere l’abitabilità, lo sappiamo bene, ma se io fossi un clochard di quarant’anni e fuori facesse meno due gradi non mi interesserebbe particolarmente… E neanche a voi.
Stefano J. Bazzoni