Senza le promesse del M5S avremmo lo stesso quadro politico attuale?

La quantità di promesse del M5S fatte durante l’ultima campagna elettorale e non mantenute inizia a diventare di difficile gestione.


Alcuni voti li hanno presi promettendo: “mai alleanze e compromessi”. Salvo poi, dopo le elezioni, allearsi e firmare tanto di compromesso.
Proprio come gli altri.

Altri voti li hanno presi garantendo mai con la Lega. Salvo poi, dopo le elezioni, allearsi con la Lega.
Proprio come gli altri.

Altri voti li hanno presi gridando “No Tap”. Salvo poi, dopo le elezioni, dover dire di sì a Tap.
Proprio come gli altri.

Altri voti li hanno presi promettendo la chiusura e la riconversione dell’Ilva. Salvo poi, dopo le elezioni, completare la vendita per la produzione di acciaio.
Proprio come gli altri.

Altri voti li hanno presi liquidando la flat tax come una “bufala” e una “flop tax”. Salvo poi, dopo le elezioni, inserirla nel contratto di governo.
Proprio come gli altri.

Altri voti li hanno presi assicurando “mai condoni edilizi”. Salvo poi, dopo le elezioni, vararne uno.
Proprio come gli altri.

Altri voti li hanno presi assicurando “mai condoni fiscali”. Salvo poi, dopo le elezioni, vararne uno.
Proprio come gli altri.

Altri voti li hanno presi garantendo “pagheremo il reddito di cittadinanza e tutti i nostri impegni con tagli agli sprechi e con la lotta all’evasione”. Salvo poi finanziare tutto a deficit.
Proprio come gli altri.

E così via su Europa, indagati, tv, ecc.
Il punto non è tanto ciò che oggi i 5 Stelle fanno una volta al governo. Il punto è la mole di voti che i 5 Stelle hanno strappato ad altri partiti, promettendo cose che gli altri partiti non promettevano, perché sapevano che non potevano essere promesse.

Però loro lo hanno fatto. Hanno promesso, e hanno goduto di quelle promesse. Salvo poi disattenderle tutte.

Se avessero promesso: faremo la Tap, ci alleeremo con la Lega, faremo la Flat tax, faremo i condoni fiscali ed edilizi, non chiuderemo l’Ilva, e così via, non avrebbero preso quel 32%. Anzi nemmeno il 9%. Il quadro politico sarebbe stato diverso. Non drogato da quegli impegni. E forse sarebbe stato un quadro più corretto e leale.

 

Emilio Mola

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