Senza l’atmosfera un dipinto è nulla

Di indole bizzarra e umbratile, descritto dal suo maestro Diotti come: “Colui che spiegherà nell’immaginazione i medesimi talenti che nella imitazione dimostra, diventerà non un artista bravo, ma eccezionale”, Giovanni Carnovali (1804-1873), detto il Piccio, si imporrà sulla scena artistica di pieno ottocento.

Strenuo individualista, non apparterrà a nessun movimento, ma manifesterà la sua arte con un proprio sentire che lo contraddistinguerà dagli altri artisti dell’epoca. Attratto da Correggio e Parmigianino, studiò approfonditamente Luini e il settecento, vicini al suo motus d’animo. La sua originalità e il suo anticonformismo lo relegarono alla solitudine artistica; pochi gli artisti solidali con lui, tra cui Faruffini e Trecourt. La lungimiranza di Hayez lo accolse e costui riconobbe il suo talento fuori dagli schemi.

Fonte: www.frammentiarte.it

Il Piccio ero estraneo ad accademismi, scolasticismi, e canoni esclusivamente classicheggianti e romantici, rielaborava questi ultimi con un pathos del tutto peculiare, evocativo e suggestivo. Affrontava temi biblici o mitici con cromatismi caldi, in contrasto con la moda corrente; elaborò uno stile personale che reinterpretò la luce e il colore e diede una scossa alla pittura lombarda vigente.

Egli precorse il movimento della Scapigliatura con una tecnica pittorica che sembrava grezza all’epoca, mentre in realtà anticipava i tempi e aveva in seno delle concezione moderne. Nelle sue opere, la pennellata si disfaceva e si sfaldava, gli impasti erano grumosi, i colori polverosi.

Uno delle sue tele più note è “Salmace ed Ermafrodito” del 1856. Un pulviscolo luminoso avvolgente, un vortice intrappolato nella materia, un dinamismo che muove le fronde, i corpi inebriati.

Il Piccio trattava tematiche liriche e raffigurava il paesaggio come una metafora delle pulsioni emotive. In lui rivivevano le parole di un Foscolo o dell’Alfieri, ma eludeva ogni storicismo tradizionale. In lui regnavano il languore sentimentale e un senso della nostalgia struggente. Segnerà il passaggio alla Scapigliatura, della quale artista chiave sarà Faruffini.

 

 

Costanza Marana

Exit mobile version