Ho sempre pensato che far Rivoluzione, può significare diverse realtà, diversi stili di vita. La Rivoluzione può essere un bacio in mezzo al delirio della guerra; può essere il sorriso di un bambino, di una bambina, tra le urla dei grandi (e che ci avranno mai da gridare così forte, non si sa’); può essere un concerto di musica che non si arrende, che non si spegne davanti alla minaccia del terrorismo; può essere una risata tra tutta questa tristezza; un bicchiere di vino tra amici, tra amiche, con cui innaffiare paure confidate e scoraggiamenti condivisi.
La Rivoluzione può essere nelle stanze degli Uffizi, sull’ uscio di casa di Bocca di Rosa e tra i rami dell’albero del Barone Rampante di Calvino… tanti, diversi sono i modi per far Rivoluzione. Perché “Lasciatemi dire, a costo di sembrare ridicolo, che il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d’amore”, diceva Che Guevara. Per questo i Rivoluzionari, le Rivoluzionarie, si riconoscono subito! Sono quelli, quelle, che, per esempio, sanno guardare oltre, senza allontanarsi dal “qui” in cui vivono. Come hanno fatto gli organizzatori e le organizzatrici dell’iniziativa la “Stradina dei Poeti”: un concorso di Poesia svoltosi a Barletta, nei giorni dal 13 al 16 agosto scorsi.
Più di cinquanta componimenti poetici hanno illuminato il muro di vico Stretto, come lucciole, indicando la via per la giusta, per la vera Rivoluzione. E parlo di Rivoluzione perché l’idea, come ha raccontato a Luca Guerra, uno degli organizzatori dell’iniziativa, è nata notando che il monumento dedicato ai Caduti era stato danneggiato. E quando la Storia, la Cultura, corrono il rischio di essere oltraggiate, violate e distrutte, c’è solo un modo per difenderle: celebrarle.
E la Poesia, all’ associazione CeSACooP Arte che si è occupata della manifestazione, è sembrata la strada, il modo rivoluzionario e più appropriato per farlo. E credo che l’intuizione sia stata eccellente. Tra chi rincorre pokemon e chi si precipita in piazza a cantare il tormentone dell’estate, è bello sapere che c’è chi ha scritto Poesie e che c’è chi si è fermato, fermata a leggerle. È bello sapere che, nonostante tutto, la Poesia non si arrende e si spazio, si fa voce, si fa parola e si fa strada, in tutti i sensi.
Fin quando ci saranno Poeti, Poetesse, non sarà finita. Fin quando ci saranno Rivoluzionari, Rivoluzionarie pieni, piene, di sentimenti di amore, ci sarà da lavorare, ci sarà da continuare, ci sarà da scrivere.
Complimenti all’associazione CeSACooP Arte e a coloro che, dinanzi all’ennesimo abuso ai danni della Cultura, hanno saputo guardare oltre. E hanno saputo, poi, raccontare, proporre, realizzare qui quell’oltre. E complimenti a tutti i Poeti e a tutte le Poetesse che hanno scritto, che hanno vestito un muro vuoto e che hanno illuminato il passo e il pensiero di un’estate che sta per finire.
Deborah Biasco
Belle e profonde parole, cariche di significato e che ben leggono il nostro spirito organizzativo, Un grazie sincero dagli organizzatori Gennaro e Maria Antonietta, già a lavoro per realizzare la serata di premiazione, sabato 17 settembre ore 19,00 presso la Chiesa Real Monte di Pietà (centro storico di Barletta, e la seconda serata del 22 ottobre presso la Sala Athenaeum alle ore 19,30. A buon risentirci.
Per la chiarezza informativa, corre l’obbligo si segnalare che le poesie esposte sono state 108, gli autori ben 61 provenienti da 12 città del territorio nazionale e che il concorso-mostra nazionale è giunto alla decima edizione. Grazie ancora.