Selfie contro generazione Z

Selfie contro generazione Z

I selfie passeranno di moda. Ebbene sì, poiché la generazione Z, quella dei giovanissimi, sembrerebbe meno vanitosa dei cosiddetti Millenials, ossia la generazione X.

L’indagine sui selfie

Un’indagine del Pew Research Center intitolata “Teens, Social Media Habit and Experience” parla chiaro. Su 743 ragazzi americani di età compresa dai 13 ai 17 anni, infatti, solamente il 16% si fa selfie.

Questo non significa che i giovanissimi non sappiano usare i social network anzi, è esattamente il contrario. Questi hanno una maggiore consapevolezza dei rischi che queste piattaforme possono comportare.

La generazione Z quindi non utilizza i social per parlare dei propri problemi? Non è esattamente così. L’indagine infatti dimostra che i giovanissimi scrivono post proprio per parlare delle loro esperienze famigliari. Quest’ultime solo a parole però, poiché le fotografie sono banditi.

Monica Anderson del Pew Research Center ha spiegato che i ragazzini usano le varie piattaforme per argomenti più importanti come la politica, lo sport e molto altro ancora.




Pensiamo spesso che gli adolescenti postino solo selfie, in realtà sono impegnati a costruire connessioni più interessanti

Selfie e Millenials

Sono stati i Millenials a dare forza al successo agli autoscatti. Da quando è possibile scattare foto dal cellulare, ogni giorno vengono postati sui social una serie di immagini che ritraggono le persone nel quotidiano.

Le foto in questione riguardano qualsiasi tipo di attività, dai panorami al cibo e spesso non sono accompagnate da particolari didascalie. Questo perché si cercano continuamente consensi portando ogni singola persona a ricercare il selfie migliore. Ma il selfie può risultare anche pericoloso, soprattutto per chi cerca lo scatto più appariscente o per chi vuole dare un’immagine perfetta di sé stesso.

La generazione Z forse è meno vanitosa e di sicuro conosce meglio i rischi che viaggiano in rete. Pedofilia, cyberbullismo, adescamenti, sono solo alcuni dei brutti incontri che possono derivare da una semplice fotografia.

 

Elena Carletti

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