Selene Ticchi, militante neofascista di Forza Nuova, è stata condannata a pagare 9mila euro di multa per aver indossato la maglietta Auschwitzland durante la celebrazione della Marcia su Roma a Predappio.
A condannare l’attivista Selene Ticchi è stato il Tribunale di Forlì. Inizialmente avrebbe dovuto scontare in carcere quattro mesi, pena tramutata successivamente in una multa di 9mila e cinquanta euro. A renderlo noto l’Anpi attraverso il proprio sito, Patria Indipendente.
Indossare la maglietta con la scritta “Auschwitzland” è “un fatto molto grave, che non può essere giustificato come una leggerezza o un eccesso di goliardia”, aveva detto il procuratore di Forlì Maria Teresa Cameli, confermando l’apertura di un fascicolo d’inchiesta a carico della militante di Forza Nuova Selene Ticchi.
Selene Ticchi, militante del partito di estrema destra Forza Nuova, era stata denunciata dall’Anpi e da altre organizzazioni antifasciste dal momento che quella maglietta, il cui logo imitava e snaturava quello di Disneyland, offendeva il ricordo delle milioni di vittime dei campi di sterminio nazifascisti, deridendo esplicitamente la tragedia dell’Olocausto.
La donna era imputata “per aver in pubbliche riunioni compiuto manifestazioni esteriori, ostentato emblemi, simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui all’art. 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654 (ndr: la legge Mancino); in particolare perché – nel corso della manifestazione tenutasi a Predappio il 28 ottobre 2018 in commemorazione del 96° anniversario della marcia su Roma – indossava una maglietta con la scritta “Auschwitzland” recante la riproduzione del logo della Disney modificato con l’immagine del campo di concentramento di Auschwitz, manifestazione esteriore di intolleranza razziale in quanto raffigurante il campo di sterminio di Auschwitz, simbolo universale del genocidio degli ebrei, ostentato nel corso di interviste e fotografie scattate da giornalisti di testate locali, nazionali e da una troupe televisiva spagnola”.
Anpi: “In Italia il clima di odio e razzismo sta dilagando”
La sentenza di condanna è stata accolta con soddisfazione dall’Anpi. Il presidente Miro Gori ha ricordato come, di fronte ad atti di intolleranza, non si possa mai parlare di minuzie e che come quello che ha visto protagonista Selene Ticchi sia solo uno degli episodi recenti che rivelano “un clima di odio, intolleranza, razzismo che sta dilagando”.
Ilaria Genovese