Spietati, mostruosi, ma per molti semplicemente bellissimi, come se il loro aspetto cancellasse la scia di sangue che si son portati alle spalle. L’ennesima prova di come i seguaci della bellezza mettano in primo piano il modo in cui appari dall’esterno a prescindere da tutto, e lo confermano le storie di criminali come Jeffrey Dahmer, Richard Ramirez e Cameron Herrin.
18 vittime per Dahmer e 13 per Ramirez, 2 per Herrin, per un totale di 33 persone (e chissà quante altre non confermate ce ne sono ancora per i primi due) assassinate da tre mostri presi sotto l’ala dei seguaci della bellezza, ai quali non interessa quante vite abbiano stroncato la loro follia, ma bensì solo di quanto fossero affascinanti.
Jeffrey Dahmer, un pericoloso caso mediatico
La storia di Jeffrey Dahmer è salita alla ribalta grazie alla serie tv targata Netflix “Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer“, la quale racconta la vita criminale dell’uomo.
Nonostante i delitti vengano trattati con estremo rispetto dall’opera, ciò che passa in primo piano sono i commenti inerenti alla serie tv.
Gente che giustifica e idolatra il killer statunitense prendendo come riferimento solo la sua bellezza e addirittura quella dell’attore che lo ha interpretato, Evan Peters, e ragazze e ragazzi che puntano ad aver una persona come lui al loro fianco affermando che sarebbero disposti ad accettare anche la sua natura, come se uccidere delle persone fosse un qualcosa anche solo lontanamente accettabile in qualche maniera.
Ma situazioni come questa in cui personaggi dalla condotta oscena sono sotto la tutela e l’occhio appannato dei seguaci della bellezza sono più comuni di quanto si possa immaginare, ed un altro caso, tra i tanti, è sicuramente quello di Richard Ramirez.
Richard Ramirez, folle latin lover
Se l’idolatria nei confronti di Dahmer ha avuto il proprio inizio nel 2022, in un momento quindi postumo (il killer è morto nel 1994, quasi 30 anni fa), quella verso Ramirez è iniziata nel picco massimo della sua carriera omicida.
Richard Ramirez durante il processo e durante la sua detenzione ricevette centinaia e centinaia di lettere di fan ammirate e addirittura innamorate di lui, le quali osannavano il killer alla pari di un dio, solo per il suo fascino e il carisma mostrato durante l’interrogatorio.
Il rapporto epistolare più eclatante fu quello tra il killer e la giornalista freelance Doreen Lioy, la quale gli scrisse 75 lettere, riuscendo addirittura a sposarlo in carcere nel 1996.
Stiamo parlando di un uomo dal curriculum assassino che conta 13 omicidi, 5 tentati omicidi, 11 violenze sessuali e 14 furti con scasso, ma che nonostante ciò è stato uno dei personaggi più ammirati della fine degli anni 80 e dell’inizio dei 90, riscuotendo un notevole successo anche al giorno d’oggi tra i seguaci della bellezza, i quali tralasciano completamente la sua vita per concentrarsi esclusivamente sui suoi lineamenti tenebrosi e sulla folta chioma di capelli mossi.
Cameron Herrin, troppo bello per essere condannato
È questo uno dei nomi più recenti di personaggi criminali venerati dai seguaci della bellezza. Classe 1999, Herrin investì nel 2018 con la sua Ford Mustang una donna di 24 anni con sua figlia di 21 mesi, uccidendole. Dopo aver trascorso 3 anni in libertà dopo aver pagato una cauzione, il ragazzo nel 2021 è stato condannato ad una pena di 24 anni di carcere.
Fin qui sembra una storia, orrenda e purtroppo comune, di un delitto stradale, ma il tutto diviene sempre più surreale non appena il caso diventa virale.
Commenti, video, e addirittura petizioni da migliaia di firme, tutto ciò con un unico scopo: richiedere la scarcerazione di Cameron Herrin.
Motivo? La sua bellezza per molti fuori dal comune, come se ciò fosse valido motivo per liberarsi dalle responsabilità di aver distrutto una famiglia.
Fortunatamente nulla di tutto ciò è stato preso in considerazione, e il tribunale ha condannato il ragazzo dagli occhi di ghiaccio e dal corpo macchiato del sangue di due vittime innocenti in via definitiva.
Il dominio della bellezza nelle situazioni quotidiane
Ma i seguaci della bellezza al giorno d’oggi colpiscono ogni ambito, dal più eccentrico a quello più comune.
Come nei social, dove il come appari è il biglietto da visita che hai per essere apprezzato, in un mondo in cui il pubblico non va oltre ciò che gli occhi vedono.
Anche in ambito lavorativo vi sono dei dislivelli. Infatti gli uomini “baciati dal sole” hanno il 4% in più di possibilità di assunzione rispetto a chi il sole non ha concesso baci, e l’8% in più per quanto riguarda le donne.
Addirittura nel salario vi è una differenza importante per quanto riguarda i belli e i meno belli. Nel caso degli uomini, si parla addirittura di un guadagno maggiore del 13% rispetto a uomini meno attraenti, mentre nelle donne si parla di un 12%.
Il fattore bellezza all’interno dei tribunali
Ritornando in ambito legislativo, studi hanno confermato che la bellezza di un imputato, incida addirittura nell’eventuale condanna, e i dati che lo dimostrano sono esorbitanti.
A parità di reato, la pena delle persone meno attraenti, può esser più grave di quella di una persona bella da un minimo del 119,25% fino ad un massimo del 304,88%.
Per farvi un esempio, se un tribunale condanna una persona di bell’aspetto a 3 anni di carcere per un reato, l’imputato meno bello, per lo stesso reato, può addirittura vedere la sua condanna ammontare a 12 anni.
Inoltre, secondo una stima, il 77% degli imputati non attraenti è stato incarcerato, mentre solo il 46% degli imputati attraenti lo è effettivamente stato.
Conclusioni
Il mondo ormai sta vertendo sempre più sul come le persone appaiono davanti ai nostri occhi, e i seguaci della bellezza stanno pian piano diventando sempre simili agli apostoli di una vera e propria religione.
Ma allora che importanza hanno la sensibilità, l’emotività, la dolcezza e la gentilezza di una persona? Perché ciò che qualcuno ha dentro, il bene che può dare, i sentimenti che può conferire al mondo, devono esser messi in secondo piano rispetto al colore degli occhi?
Uno sguardo affascinante e dei lineamenti scavati non possono essere il principale metro di giudizio, o addirittura il motivo del perdono di un assassino. Il mondo non potrà mai andare avanti a bellezza, come se fosse il carburante che mette in moto l’enorme meccanismo del pianeta Terra. Serve bontà, altruismo, voglia di cambiare il mondo in meglio, senza dare importanza al fatto che chi ha questi valori sia bello o brutto.
l’importante quindi, è che prima o poi arrivi il momento in cui guardandoci nel cuore e non in viso, ci ricorderemo che il mondo va avanti col bene, e l’amore verso il prossimo.