Giovedì 24 giugno il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione riguardante la salute sessuale e riproduttiva dei cittadini dell’UE. Gli argomenti toccati sono vari, dall’aborto all’educazione sessuale, dall’assistenza sanitaria per le persone transgender alla cosiddetta “tampon tax”, dai tabù sulle mestruazioni all’accesso universale a contraccettivi di qualità. Ciò che spicca, però, è una nuova vittoria per la comunità LGBTQ+, o meglio per i seahorse dads. Nella sezione N, infatti, si legge che
“in talune circostanze, anche uomini transgender e persone non binarie possono essere in stato di gravidanza e dovrebbero, in tal caso, beneficiare di misure di assistenza alla gravidanza e al parto, senza essere discriminati sulla base della loro identità di genere”.
Il caso delle persone non binarie risulta più facilmente comprensibile. Persone alle quali era stato attribuito il sesso femminile alla nascita, che però non si identificano nel genere femminile, sono comunque biologicamente in grado di avere figli.
Per quanto riguarda, invece, gli uomini transgender (FtM), la storia è logicamente più complessa. Si tratta di una community, i cui membri sono solitamente soprannominati seahorse dads. Questo perché tra i cavallucci marini (‘seahorse’), è il maschio che porta le uova nella tasca incubatrice fino alla nascita.
SEAHORSE DADS : CHI SONO
Queste persone, nate con un apparato riproduttivo femminile, intraprendono un percorso di transizione, per riuscire ad avvicinarsi il più possibile al genere al quale sentono di appartenere. Questo iter, oltre ad un percorso psicologico, prevede l’assunzione di testosterone (cura ormonale) ed eventuali interventi chirurgici per cambiare il proprio aspetto esteriore. I seahorse dads, tuttavia, non si sottopongono ad isterectomia, ossia all’asportazione dell’utero. Per questo sono in grado di concepire e partorire bambini.
È POSSIBILE?
Solitamente si crede che l’assunzione di testosterone, oltre all’incremento di massa muscolare e alla crescita di barba e baffi, porti anche infertilità negli uomini trans che decidono di non sottoporsi ad isterectomia. Tuttavia, uno studio condotto dal Boston IVF ha comparato i risultati di un processo di fecondazione assistita portato avanti da uomini trans (che avevano già iniziato la terapia ormonale) e donne cisgender. Lo studio ha concluso che la fecondazione assistita può avere risultati eccellenti anche in uomini transgender, a prescindere dall’aver iniziato la terapia ormonale o meno.
LA CURA ORMONALE NON RENDE STERILI?
Trystan Reese, uomo trans che ha partorito suo figlio Leo, spiega che “se prendi il tuo testosterone nel modo in cui dovresti, questo fermerà l’ovulazione”. Infatti, agli uomini trans che non si sono sottoposti ad isterectomia e che vogliono rimanere incinti, è consigliato di interrompere la cura ormonale e di aspettare almeno la prima mestruazione prima dell’inseminazione. Dopo aver concepito, i seahorse dads devono necessariamente interrompere il trattamento con testosterone, perché potrebbe causare danni al feto. Tuttavia sembrerebbe non esserci un collegamento tra l’assunzione di testosterone e l’infertilità negli uomini trans.
Si tratta comunque di ricerche agli stadi iniziali, dato che quello dei seahorse dads non è un fenomeno conosciuto. Inoltre può sembrare un controsenso intraprendere una transizione FemaleToMale e voler allo stesso tempo portare avanti una gravidanza. Tuttavia, non si tratta solo di uno, ma di almeno un centinaio di altri seahorse dads.
SEAHORSE: THE DAD WHO GAVE BIRTH
Anche Freddy McConnell ha deciso di intraprendere questo percorso, circa quattro anni dopo aver fatto una mastectomia. È ora padre single di un* bellissim* bambin* che ha partorito egli stesso.
Freddy ha voluto filmare la sua esperienza, alquanto unica e particolare. Ha quindi creato un documentario in cui racconta e mostra la sua esperienza, che descrive come la più difficile ma allo stesso tempo più gratificante della sua vita. Come si può immaginare infatti, la gravidanza e i cambiamenti fisici che l’interruzione della cura ormonale comportano, possono peggiorare la disforia di genere di un uomo trans. Freddy, però, afferma che l’idea di non avere la famiglia che aveva sempre sognato era alquanto peggiore.
http://https://www.youtube.com/watch?v=0MUtJJDaDPk
PROBLEMATICHE DEI SEAHORSE DADS
Ovviamente non si tratta di un percorso semplice, sotto nessun punto di vista. I cambiamenti fisici sono solo uno dei problemi. Freddy McConnell nel 2019 ha intrapreso un’azione legale (poi persa) per essere riconosciuto legalmente come “padre” e non “madre” di su* figli*, come invece risulta dal certificato di nascita. Come riporta The Vision, “L’incongruenza tra i documenti crea problemi di vario tipo: outing forzati e mancanza di privacy, spesso discriminazione, in alcuni casi impossibilità di viaggiare.”
Elisa Pinesich