Se il mondo va a rotoli, immergiamoci nella “goblin mode”

goblin mode

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La parola che sta facendo impazzire Internet in queste settimane è “goblin mode”, un termine usato per indicare la tendenza sempre meno insolita che consiste, letteralmente, nel lasciarsi andare. Dalla pandemia alla paura della terza guerra mondiale, non sappiamo cosa ne sarà del futuro, quindi tanto vale farsi trasportare dagli eventi.

Partiamo da dove tutto ha avuto inizio: goblin mode e pandemia

Durante la pandemia causata dal Covid19, la società sembrava essersi divisa in due: da una parte troviamo chi ha approfittato del lockdown per sperimentare stili di vita fino a quel momento estranei. Appena scattato l’isolamento forzato, molti hanno approfittato dell’abbondante tempo libero per dedicarsi a svariate attività ricreative. Per questo molte persone hanno (ri) scoperto la lettura, la cucina o l’uncinetto. Non potendo andare in palestra , qualcuno si è costruito la sala pesi nella cantina di casa sua. Durante le lunghe giornate abbiamo messo a posto gli armadi, ci siamo liberati di oggetti e abiti inutili, sentendoci un po’ Marie Kondo. Qualcuno ha potuto dare sfogo a lati artistici che non sapeva di possedere. Insomma, in questi casi, pare che il lockdown abbia avuto anche degli effetti positivi. Un momento sospeso, di pausa per recuperare noi stessi. Ma quindi cos’è la goblin mode?

Cos’è la goblin mode

Dall’altra parte abbiamo chi  l’isolamento forzato l’ha vissuto in modo diametralmente opposto ed è qui che entra in gioco il termine di cui parliamo. Quando le giornate sembravano non passare mai e l’unico panorama disponibile erano i panni stesi del vicino di casa, molti hanno tirato i remi in barca. Il termine goblin mode indica proprio la scelta di abbandonare le convenzioni sociali e di liberare il nostro lato più “grottesco”. Il lockdown ha permesso a tutti noi di passare le giornate a letto o sul divano, in pigiama o in tuta. Quante volte ci siamo sentiti liberi di mangiare schifezze perché nessuno ci guardava e giudicava? Poi l’emergenza pandemica si è conclusa (più o meno) e la frenesia della quotidianità è tornata. E allora stira la camicia, perché domani devi tornare ad indossarla e non dimenticarti del pranzo light che devi preparare, altrimenti ti strafoghi con i cibi grassi delle macchinette.

Cosa significa vivere una vita da goblin?

L’idea di tornare alla normalità, inizialmente è piaciuta a tutti. Ma davvero dobbiamo rinunciare alla comodità e alla trasandatezza che ci hanno accompagnato in questi due anni? Molti hanno scelto di continuare a vivere la vita al ritmo del lockdown e hanno coniato il termine goblin mode proprio per affermare il desiderio di perpetuare la legittima voglia di non fare niente. Sì, perché chi passa per questa fase, sceglie volontariamente di passare la giornata a letto, mangiando tutto il cibo spazzatura che vuole. Poco importa se scorrono così le ore: semplicemente non si ha voglia di vivere la vita come gli altri. Un po’ come fa Bridget Jones dopo una delusione d’amore.

La goblin mode è uno stile di vita?

Qualcuno potrebbe dire che la goblin mode è un modo più cool per definire una “giornata no”, ma non è così. Quando prevale il goblin che è in noi, questo si mischia con la nostra personalità, rendendo il fenomeno più profondo e serio della semplice giornata storta. Se senti che il mondo intorno a te sta andando a rotoli, ritieni legittimo restare inerme, osservando gli eventi che si susseguono.  Chi vive questa fase, che erroneamente può essere confusa con la depressione, è l’antitesi di chi si attiva per il cambiamento e lo comunica quotidianamente sui social. Ciò che viene postato su Internet viene percepito come falso e irreale: troppa perfezione in quei visi stravolti dai filtri, troppo ordine in quel lussuoso loft. I motivi che spingono verso la goblin mode possono essere molteplici: il desiderio di mostrare la vera personalità (alla faccia dei filtri Instagram), la rassegnazione dinanzi al dolore che ogni giorno ci appare dinanzi ai nostri occhi, la sensazione di sentirsi inutili oppure la totale indifferenza rispetto a ciò che ci circonda . E’ come se rifiutassimo tutto quello che è ormai la normale quotidianità.

L’ostentazione del nostro lato goblin è una tendenza?

Il fenomeno sembra essersi acuito con la paura della terza guerra mondiale. Altra incertezza che causa senso di smarrimento che porta al desiderio di rinunciare a mantenere il controllo della propria vita. ” A cosa serve disciplinarsi se non sappiamo cosa ne sarà del domani?”,  questa pare essere la domanda che si pone chi entra in goblin mode.  Ma chi vive questa fase, non la nasconde. Anzi, ne va fiero, lo ostenta: “Tutti sono così sempre perfetti online. E’ giusto entrare in contatto con la piccola creatura (goblin, appunto) che vive dentro di te.”

Prima, chi viveva in modo “trasandato” veniva giudicato,  emarginato dalla società perché non conforme con i canoni sociali. Oggi, pare che ognuno sia libero di esprimere la propria personalità, anche se questa non coincide con quanto abbiamo avuto a che fare fino a pochi anni fa. Ma la goblin mode è anch’essa una tendenza, destinata a eclissarsi da qui a poche settimane, oppure è un effettivo modo di v che continuerà a essere rivendicato con fierezza? Difficile dirlo, in un mondo che va a tutta velocità.

Giulia Poggiali

 

 

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