Di Andrea Umbrello
Erling Haaland è il calciatore del momento e durante una diretta radiofonica di TeleRadioStereo, storica emittente romana, Mario Sconcerti, opinionista di diversi programmi tv, sceglie una una frase orrenda per giudicare il giovane campione norvegese.
Spesso, l’uscita più infelice della tua carriera arriva proprio quando gli anni ti consiglierebbero di chiuderla. Mario Sconcerti è un giornalista che, ai tempi del Real Madrid, disse che Cristiano Ronaldo avrebbe fatto la panchina alla Juventus, che Bernardeschi è un Gareth Bale più tecnico e che Griezmann è un Giaccherini un po’ più forte. A queste barzellette, che probabilmente diranno poco a molti e molte di voi, va aggiunta l’uscita più imbarazzante della sua carriera. Parlando di #Haaland, Sconcerti dice:
“ha questa faccia da sindrome down, non ha una faccia normalissima”.
Sconcerti nel descrivere le prodezze calcistiche di un ragazzone di 1,94 cm per 88 kg di peso, non si è confrontato attraverso una disamina tecnica della potenza esplosiva del campione norvegese e delle sui indubbie capacità tecniche, ma ha voluto, soffermandosi sulle particolarità fisiche, tirare in ballo il delicatissimo tema della Sindrome di down. Un tema troppo delicato per essere trattato con così sufficienza e con così poco rispetto da parte di chi ha il suo certificato di nascita scolpito nella pietra.
Ero fortemente indeciso se scrivere o meno questo articolo. Alla fine ne ho scritto, e l’ho fatto perché tutti insieme possiamo trasformare uno scempio giornalistico in un’opportunità: quella di invitare a smetterla, una buona volta, di usare termini come down, ritardato, handicappato, autistico, ecc… in senso dispregiativo. In altre parole, si tratterebbe di smettere di usare la disabilità come “modo di dire” e iniziare a cogliere sfumature che insegnano a gioire di tutte quelle piccole cose lontane dagli occhi delle 80.000 persone che, seguendo apprensivamente un pallone rotolare, ascoltano dinosauri in età pensionabile vomitare idiozie offensive che neanche i cavernicoli si sognerebbero di incidere sulle pareti delle loro caverne.