Oltre 250 crolli dal 2013 ad oggi. Dall’inizio dell’anno scolastico ad oggi, ogni tre giorni sono stati registrati episodi di crolli e distacchi. 39 giovani vite stroncate dal 2001 ad oggi. La metà degli edifici risalgono a prima degli anni ’70.
Sono questi i dati allarmanti presentati nel Rapporto di Save the Children e di Cittadinanzattiva riguardo allo stato in cui versano gli edifici destinati all’istruzione. Inoltre hanno presentato un Manifesto in nove punti per richiedere una legge ad hoc riguardante la sicurezza nelle scuole italiane. Il rapporto evidenzia come, forse, queste 39 giovanissime vittime potevano essere evitate (solo nel crollo della scuola di San Giuliano in Molise nel 2002 morirono 27 bambini e la loro maestra).
I dati delle scuole italiane: pericolosità sismica e mancanza di certificati
I dati presentati alla Camera sono preoccupanti. 17.187 sono gli edifici scolastici in Italia che si trovano in zone con una pericolosità sismica alta o medio-alta. Sono “circa 4 milioni e mezzo di studenti tra i 6 e i 16 anni vivono in province rientranti in queste aree”. Tuttavia non è solo il rischio sismico l’unico problema a gravare sul tema dell’insicurezza delle scuole italiane. Infatti solo il 53,2% possiede il certificato di collaudo statico e il 53,8% non ha quello di agibilità o abitabilità.
La proposta di legge: scuole sicure in nove punti
Save the Children e Cittadinanzattiva richiedono ai parlamentari di tutti gli schieramenti un impegno a depositare e discutere in Parlamento una proposta di legge che vada oltre l’attuale frammentazione normativa e finanziaria e garantisca a tutti i nostri bambini e ragazzi spazi di istruzione sicuri e protetti.
“Per il sostegno al Manifesto e ci appelliamo a tutti i gruppi perché ne prendano in carico le proposte, facendosi promotori di un disegno di legge da approvare nel più breve tempo possibile”, ha detto Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva. “Serve una legislazione che possa integrare e riordinare l’attuale normativa, frammentaria e incompleta, e mettere finalmente al centro il diritto dei bambini”.
Raffaela Milano, direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children, ha poi ribadito come “soltanto garantendo supporto tecnico agli enti locali proprietari delle scuole nel realizzare gli interventi necessari, chiarendo le responsabilità di tutte le istituzioni coinvolte e considerando la cultura della prevenzione un obiettivo formativo nei curricoli scolastici sarà possibile garantire che tutti possano imparare e lavorare in luoghi sicuri”.
Il Manifesto di nove punti per una proposta di legge sulla sicurezza scolastica ribadisce il sacrosanto diritto di bambini, insegnanti e personale non docente alla sicurezza scolastica, una presa visione – anche per le famiglie– sulle condizioni degli immobili scolastici, la partecipazione civica attiva alla sicurezza scolastica, ma anche ad una «definizione chiara delle responsabilità delle istituzioni competenti», la necessità di un sostegno ai bambini e agli adolescenti coinvolti nelle emergenze e la rappresentanza in giudizio con il patrocinio a spese dello Stato.
I bambini e ragazzi che muoiono in quello che per loro dovrebbe rappresentare il luogo più sicuro dopo le mura di casa è impensabile. Perdere la vita in queste circostanze, che sarebbero evitabili con la giusta prevenzione e controlli puntuali, è per noi un atto dovuto. Perché sono loro il nostro futuro, o meglio, erano.