La scuola russa romana Nuova Scuola Russa Знание offre lezioni di lingua italiana ai bambini profughi ucraini.
Intervista a Yulia Illarionova, Presidente di questa associazione.
Grazie ad una scuola russa romana, lezioni di lingua italiana ai bambini profughi ucraini. Mentre si ritiene di poter parlare di pace aumentando la spesa militare e inviando armi. Mentre si pensa che cancellando, oscurando, denigrando le azioni gloriose, gli artisti di inestimabile valore di un popolo, si possa contribuire al risolvere o al migliorare della situazione. Quando la russofobia dilaga e viene quasi esaltata dalle principali testate giornalistiche.
Qualcuno si ferma a pensare e propone un’iniziativa non solo distensiva, in un clima tragico, ma utile e realmente inclusiva.
La Nuova Scuola Russa Знание, a Roma, in Via Pietro Mascagni, propone e offre gratuitamente, dalla scorsa settimana, lezioni di lingua italiana ai bambini profughi giunti dall’Ucraina.
Ne abbiamo parlato con una delle menti dietro a tale idea, nonché Presidente dell’ASP della scuola Nuova Scuola Russa Знание, Yulia Illarionova.
Quando nasce la vostra scuola e quali i vostri obiettivi?
La Nuova Scuola Russa Знание nasce circa tre anni fa con l’obiettivo di insegnare la lingua russa ai bambini, dai due anni in su, e agli adulti, offrendo corsi di diverso livello. Bambini figli di genitori proveniente da vari Paesi (Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Armenia) residenti in Italia e di coppie di miste, italo-russe per esempio.
La scuola si apre inoltre all’insegnamento di altre materie, oltre la grammatica, come la letteratura, l’arte, la musica russa affinché la cultura del nostro Paese possa essere conosciuta, non dimenticata da chi non vive sul territorio e apprezzata.
Organizziamo infatti spesso iniziative, feste inerenti alle tradizioni russe e partecipiamo inoltre a progetti di più ampio respiro come le Olimpiadi di lingua russa.
Come nasce l’idea di offrire corsi gratuiti di lingua italiana ai bambini profughi dell’Ucraina?
Dobbiamo premettere che nella nostra scuola ci sono da sempre, da quando abbiamo iniziato il nostro lavoro, figli di genitori ucraini e che qui in Italia la comunità russa e quella ucraina hanno sempre comunicato, sono sempre state in contatto con ottimi rapporti di amicizia. Dal mio punto di vista non ci sono differenze. Sono russa, ho amici, russi, ucraini e di qualsiasi nazionalità.
Quindi parlando e confrontandoci abbiamo notato che molti bambini profughi provenienti dall’Ucraina giungono qui in Italia e vengono inseriti nelle scuole italiane; ne sono ovviamente contenti, ma non riescono a capire molto e questo gli crea un problema.
Abbiamo quindi ragionato sul fatto che la nostra scuola avesse una sede, degli insegnanti, molti dei quali ottimi conoscitori della grammatica italiana, e abbiamo inoltre il metodo per insegnare una lingua come l’italiano, seppur differente da quella russa.
Resici conto di questo, ascoltati tutti i docenti, tredici per l’esattezza, e volendo fornire un reale contributo a questa situazione abbiamo preferito mettere a disposizione il nostro tempo, le nostre capacità e le nostre risorse in ciò che sappiamo fare, offrire un qualcosa di concreto, invece di renderci partecipi di donazioni che magari non si sa bene dove vadano a finire.
Quale è stata la risposta a questa iniziativa da parte dei diretti interessati?
L’iniziativa è stata promossa da una decina di giorni ed è stata bene accolta.
Al momento abbiamo tredici bambini profughi ucraini che ogni sabato mattina studiano la grammatica italiana e l’arte, il disegno.
Inoltre molte delle madri hanno richiesto di poter organizzare un qualcosa di similare anche per loro e l’idea è stata accolta positivamente; il sabato mattina è stato aperto un corso di italiano per queste, mentre nel pomeriggio un corso per ragazzi un pò più grandi, 15,16,17 anni circa.
Apprezzamenti positivi ci sono stati anche dai genitori ucraini residenti da tempo in Italia, i cui figli frequentano da anni la nostra scuola. Ci hanno ringraziato calorosamente.
E invece la risposta delle realtà esterne alla vostra scuola e che vi conoscono?
Anche da questo punto di vista la risposta è stata ottima.
Parlando di corsi gratuiti per bambini, dove questi necessitano di carta, colori, pennarelli, materiale di cancelleria, affinché possano imparare ma anche divertirsi, è stato fondamentale l’aiuto esterno.
Grazie al passaparola abbiamo ricevuto tantissimo materiale, soprattutto lo scorso sabato da un’anziana signora italiana.
Inoltre, proprio in questi giorni, ci hanno contattato dal II° Municipio, di cui facciamo parte, offrendoci un aiuto concreto per quel che riguarda il materiale di cui potremmo avere bisogno in futuro; la cosa ancora non è stata definita, ma almeno abbiamo ricevuto un segnale.
Ci tengo inoltre a dire che, grazie a queste prime donazioni, siamo ricchi di carta, matite, colori e che pertanto al momento non ci serve molto altro; non vorremmo accumulare cose che poi magari non andremmo ad utilizzare. Non ci va di approfittare della bontà delle persone.
Ci sono state difficoltà nella realizzazione di questa iniziativa?
Difficoltà organizzative, come è ovvio che sia. Parliamo di corsi offerti gratuitamente, quindi andava verificata in primis la disponibilità dei nostri insegnati, che subito hanno accettato. Abbiamo poi dovuto trovare spazio tra i corsi che già abbiamo. Ma tutto si è risolto e il progetto ha avuto inizio.
Altra perplessità riguardava le norme di sicurezza riguardo la questione del Covid-19. Alcuni genitori, di bambini inscritti alla nostra scuola, si chiedevano infatti se questi bambini e le rispettive madri fossero vaccinati o meno. La risposta è stata affermativa, passando questi per le strutture della Croce Rossa Italiana.
Tutto è stato risolto, con pazienza, buon senso e organizzazione.
Un’ ultima domanda. Si sente purtroppo parlare del diffondersi di episodi non giustificabili verso la cultura e il popolo russo. La vostra scuola, nell’ultimo periodo, ne è mai stata interessata?
Fortunatamente no. Abbiamo sentito, aldilà delle notizie più note, di scuole russe alle quali sono giunte email non piacevoli, ma non è il nostro caso.
La nostra preoccupazione iniziale era piuttosto legata al fatto che alcuni genitori, per paura e per una questione di sicurezza nei confronti dei propri figli, potessero ritirarli dalla scuola. Così non è stato, ha prevalso l’intelligenza e il buon senso.
Deborah Natale
Questo il link della scuola, Nuova Scuola Russa Знание, qualora qualcuno ne avesse bisogno, volesse rimanere informato sul progetto o altro.
http://www.nuovascuolarussaznanie.it/