Dopo un’attesa lunga 10 anni il mondo della Scuola ha il nuovo contratto nazionale del comparto Istruzione e Ricerca, sottoscritto in mattinata dopo una lunghissima trattativa.
A firmare l’accordo sono state le sigle sindacali Flc Cgil, Cisl e Uil. Nessuna firma invece per Gilda degli insegnanti e Snals.
Scuola: le principali novità del contratto
Il rinnovo riguarda 1 milione di lavoratori tra insegnanti, personale Ata, tecnici, amministrativi e ausiliari.
E 200 tra addetti all’Alta formazione artistica e musicale (Afam), ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi delle università e degli Enti di ricerca.
Spiegano i sindacati che gli aumenti retributivi sono coerenti con l’accordo del 30 novembre 2016 stabilito dalle confederazioni. Nello specifico, gli aumenti andranno da un minimo di 80,40 euro ad un massimo di 110,70 euro. Per le fasce reddituali più basse resta il bonus fiscale di 80 euro.
Il bonus per il merito, distribuito in precedenza dai dirigenti, in parte (60%) confluirà negli aumenti salariali, e in parte (40%) sarà contratto a livello scolastico
Nessuna decisione invece per il codice disciplinare, la cui definizione è stata rinviata alla prossima fase di contrattazione.
La figura del tutor per l’alternanza scuola-lavoro è obbligatoria ma sarà retribuita a parte.
Restano nel borsellino elettronico i 500 euro destinati alla formazione degli insegnanti e all’acquisto di computer, tablet e corsi di formazione.
Diventa obbligatoria la formazione in servizio, ma il monte ore annuale sarò deciso dal Collegio e dalla contrattazione scolastica.
Accordato il “diritto alla disconnessione“. Per gli insegnanti niente più email e messaggi, anche di notte, in merito a riunioni e comunicazioni varie.
L’accordo sottoscritto oggi ha valenza per il triennio 2016-2018. Scadrà quindi nel mese di dicembre e richiederà una nuova fase di contrattazione.
Michele Lamonaca