Scuola Libera “G. K. Chesterton”: istruzione alternativa

Quando l’istruzione offerta dalle scuole “tradizionali” non è giudicata quella corretta, i genitori se ne creano una tutta loro: La Scuola Libera “Gilbert Keith Chesterton”.

L’istruzione, si sa, sta alla base di una società in quanto elemento fondante di ogni progresso umano, sociale ed economico. Ecco perché questo aspetto necessita di continue e particolari attenzioni. Oggi si possono fare tante critiche al sistema scolastico italiano, e non solo.

Il metodo d’insegnamento che troppo spesso è superficiale e strettamente limitato alle nozioni che un alunno deve assimilare. La forte barriera tra studenti ed insegnanti, i quali sembrano quasi odiarsi reciprocamente. La standardizzazione che viene applicata quasi in automatico e tramite la quale ogni alunno viene equiparato ad un altro, oscurando le sue caratteristiche peculiari e distintive.

www.scuolachesterton.org

Da non sottovalutare è anche la differenza nella qualità dell’insegnamento che può sussistere tra una scuola pubblica e una privata. Basti pensare agli Stati Uniti, Paese in cui gli studenti devono spendere centinaia di migliaia di dollari per poter frequentare i migliori istituti scolastici.

Con l’idea di creare la soluzione perfetta per tutte queste problematiche, nel 2008 un gruppo di genitori hanno fondato la scuola libera “Gilbert Keith Chesterton”. Il modello seguito è quello della “scuola paterna”, cioè un metodo d’istruzione che prevede siano gli stessi genitori a svolgere il ruolo di insegnanti.

L’insegnamento è totalmente alternativo: insegnati che il più delle volte non sono abilitati, libri di scuola auto-prodotti con l’intervento degli stessi alunni, voti e giudizi non previsti, e l’intera formazione si basa sui principi cattolici. La religione e il cattolicesimo stanno alla base del percorso formativo, addirittura il primo giorno di scuola inizia con la celebrazione della Santa Messa.

Il timore di questi genitori, che hanno scelto di educare da sé i propri figli, è quello dell’esposizione a idee pericolose che non solo possono traumatizzare il bambino, ma addirittura mutare la sua essenza. Alla “Gilbert Keith Chesterton” i genitori hanno tutto il potere decisionale e possono scegliere gli insegnanti più in linea con il loro pensiero e la loro ideologia.

Tra i principi cristiani che gli alunni assimilano, oltre la carità, la preghiera e la fede, vi è anche la totale opposizione all’aborto e alla teoria gender.  Lo stesso scrittore inglese di cui oggi la scuola porta il nome, è un fedele molto dedito alla religione, che crede fermamente in Dio, nel cristianesimo e nel matrimonio (tra uomo e donna ovviamente).

Benché i genitori siano convinti che questa strada è la più sicura, nonché la migliore, per i loro figli, un metodo del genere è molto rischioso. Il pensiero radicale, privo di ogni senso critico, che si rifiuta di accettare ogni alternativa alla “famiglia tradizionale” e all’ideologia cattolica, rischia di portare ad una chiusura mentale.
Una chiusura che può sfociare in discriminazione, intolleranza, disprezzo. Agire sulle giovani menti con superficialità, benché in buona fede, può portare ad un risultato indesiderato e per nulla positivo per il soggetto in questione.

 

 

 

 

 

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