Il simbolo della cultura occidentale grazie ai filosofi dell’età classica e all’invenzione della democrazia. Ma anche il simbolo della sua decadenza. Atene, assieme all’intera Grecia, è la vittima sacrificale dell’Europa gestita dai burocrati. Però, nonostante le sue contraddizioni, la capitale ellenica rimane ancora oggi una città sorprendente.
Scoprire la vera Atene
Patrizio Nissirio la racconta nel suo libro pubblicato da Giulio Perrone Editore e intitolato “Atene, cannella e cemento armato”. Una guida che aiuta il lettore a scoprire gli angoli meno conosciuti di Atene. Per riuscirci, Nissirio si affida alle narrazioni di alcuni tra i più grandi scrittori ellenici. Sono nostri contemporanei, scelti per il loro rapporto speciale con la città. Come Petros Màrkaris, padre del commissario Kostas Charitos, parente greco di Montalbano, Menis Kumandareas, Margarita Liberaki e Giorgos Seferis.
Come suggerisce lo scrittore e giornalista dell’Ansa, per carpirne i segreti ci si deve perdere nei quartieri dove l’odore dell’aria aggredisce le narici con un miscuglio di spezie e smog. Dove l’asfalto bollente è percorso incessantemente dalle auto che sfilano sotto palazzi sbilenchi. Con i suoi oltre cinque milioni di abitanti, imprigionati nell’abusivismo edilizio e nella crisi economica, Atene regala ancora sensualità e mistero. Perché fonda la sua bellezza sulla commistione tra Oriente e Europa. E solo osservando i quartieri eleganti, le periferie, i monumenti classici e i centri ultramoderni, si può comprendere il carattere dei greci.
Patrizio Nissirio regala suggerimenti, curiosità, aneddoti. E propone una passeggiata che parte dal primo cimitero cittadino. Il Proto Nekrotafeio Athinon, fu realizzato nel 1837. E lì riposano nomi illustri, non solo della storia greca. Il cemento a fiumi non inganni. I giardini dello Zappeion e quelli Nazionali sono di una bellezza sorprendente. Ma la vera Atene, secondo l’autore, la si incontra nel mercato della carne, del pesce e delle verdure. Il Varvakeios è ricco di taverne aperte anche di notte, dove si mangia il patsas, versione ellenica della trippa.
L’Acropoli e il Museo Archeologico, con i quartieri centrali ed eleganti come Kolonaki o Kifissià, sono tappe scontate per qualunque turista. Ma per Nissirio sono imperdibili allo stesso modo i quartieri trasformati dalla crisi del 2008. Come il Psirì, dove le botteghe degli artigiani, fiorenti nel XX secolo, hanno ceduto il passo a bar e caffè alla moda. E poi c’è la cittadella della cultura del Comune di Atene. Technopolis sorge in un area ricca di musei, teatri, mostre, negozi e caffè.
Viaggiando per Atene va tenuto a mente che si tratta pur sempre di una città di mare. Impossibile quindi non immergersi nel mondo vacanziero del Pireo. Inoltre l’autore suggerisce la visita del favoloso Centro Culturale della Fondazione Stavros Niarchos di Kallithea. Ma non c’è solo il presente, nel libro di Nassirio, che si spinge oltre con il racconto di un’Atene che non c’è più. Quella dei caffè che negli ultimi anni del ‘800 e nei primi del ‘900 ospitarono scrittori, intellettuali e politici. Un frammento nostalgico di un’epoca andata perduta, il cui spirito vigoroso andrebbe ritrovato, non solo in Grecia.
Michele Lamonaca