Scoperta rete di pedofili online in 38 province italiane

Le indagini della polizia hanno portato all'arresto di 28 persone, 23 denunce e 51 perquisizioni

Scoperta rete di pedofili online in 38 province italiane

La Procura della Repubblica di Venezia, con il supporto del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha concluso con successo una complessa operazione volta a debellare un’ampia rete di pedofili attivi online. L’esecuzione di 51 decreti di perquisizione su 38 province, affidata a circa 200 agenti della Polizia Postale, ha portato all’arresto di 28 individui e alla scoperta di un fitta rete di commercio di materiale pedopornografico.

L’operazione, sviluppatasi nell’arco di diversi mesi, ha visto l’impiego di tecniche investigative avanzate, inclusa l’infiltrazione di agenti sotto copertura all’interno di una nota piattaforma di messaggistica frequentata da pedofili provenienti da ogni angolo del mondo. Circa 130 spazi virtuali sono stati monitorati, rivelando una rete internazionale di individui che scambiavano in modo sistematico migliaia di immagini e video raccapriccianti che ritraevano abusi su minori, spesso di tenera età.

Le 51 perquisizioni, emanate dalla Procura lagunare, hanno interessato 38 province italiane, da Bergamo a Napoli, da Milano a Palermo, mettendo in luce la pervasività di questa piaga sociale. Le indagini hanno portato all’arresto di 28 individui colti in flagranza di reato, mentre altri 23 sono stati denunciati per diffusione e detenzione di materiale di pornografia minorile. Tutte le misure adottate sono state convalidate e 19 misure cautelari sono state eseguite con successo.




 

Durante il corso delle operazioni è emerso che la vasta community internazionale coinvolta comprendeva centinaia di utenti provenienti da Paesi sia europei che extraeuropei. Le posizioni di tali individui sono state prontamente comunicate agli Stati interessati attraverso i canali di cooperazione internazionale di polizia, coordinati dal CNCPO.

Il materiale sequestrato, costituito da dispositivi informatici contenenti decine di migliaia di file pedopornografici, sarà sottoposto a un’analisi forense approfondita. Questo approccio mira non solo a individuare ulteriori individui coinvolti, ma anche a rafforzare le prove per garantire che coloro che partecipano a tali attività illecite vengano perseguiti con il massimo rigore della legge.

L’eterogeneità dei profili degli individui coinvolti, con età compresa tra i 16 e i 73 anni, ha evidenziato la trasversalità degli autori di tali reati, dimostrando che il fenomeno della pedopornografia online non risparmia nessuna fascia di età o classe sociale. Questo sconvolgente scenario richiama l’attenzione sull’urgente necessità di rafforzare le azioni di contrasto a livello globale e di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza cruciale di proteggere i minori da ogni forma di sfruttamento e violenza.

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Proteggere i minori online: le raccomandazioni di Save the Children

La lotta contro la diffusione di immagini e video pedopornografici è una battaglia cruciale per garantire la sicurezza e il benessere dei bambini e degli adolescenti. La registrazione visiva della violenza sessuale perpetrata su minori è un crimine intollerabile e segnalare la presenza di tale materiale online è fondamentale per consentire alle forze dell’ordine di agire tempestivamente e proteggere i minori coinvolti.

In questa prospettiva, dal lontano 2002, è attivo STOP-IT, un servizio di hotline che si distingue come membro del network internazionale INHOPE e parte integrante del Safer Internet Centre Italiano – Generazioni Connesse.

Attraverso la piattaforma STOP-IT, gli utenti internet hanno la possibilità di segnalare in modo anonimo non solo la presenza di materiale pedopornografico online, compresi URL e reti P2P, ma anche episodi in cui le tecnologie digitali vengono sfruttate per diffondere e distribuire questo tipo di materiale attraverso chat e profili su social network.

Le segnalazioni raccolte da STOP-IT relative alla presenza di materiale pedopornografico online sono trasmesse al Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia su Internet (C.N.C.P.O.), istituito presso il servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni. Questo avviene seguendo procedure concordate che garantiscono il massimo rispetto della privacy del segnalante.

In caso di rischio per il benessere psicofisico dei minori coinvolti nella visione di tali contenuti, è fondamentale agire prontamente. Rivolgersi a un servizio di supporto psicologico è una scelta consigliata e può anche essere utile consultare il medico di base o il pediatra di riferimento.

Le strutture pubbliche a disposizione per richiedere supporto sono i servizi socio-sanitari del territorio di appartenenza, tra cui i Consultori Familiari, i Servizi di Neuropsichiatria Infantile e i centri specializzati sull’abuso e il maltrattamento all’infanzia.

Inoltre, se si è a conoscenza di reati di questa natura, è importante fare riferimento alle forze dell’ordine competenti. La Polizia di Stato – Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni, la Questura o il Commissariato di P.S. del territorio di competenza, l’Arma dei Carabinieri – Comando Provinciale o Stazione del territorio di competenza e infine la Polizia di Stato – Commissariato online sono risorse essenziali per combattere questo grave crimine e assicurare che chi produce, detiene e condivide materiale pedopornografico sia portato davanti alla giustizia. La collaborazione di tutti è fondamentale per creare un ambiente online sicuro e proteggere i minori da ogni forma di sfruttamento.

Aurora Compagnone

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