Scontro tra Turchia e popolo curdo: morti tre membri del PKK

Scontro tra Turchia e popolo curdo

Scontro tra Turchia e popolo curdo: morti tre membri del PKK.
Attacco aereo nel nord dell’Iraq in seguito all’attentato terroristico al ministero degli Interni.

Scontro tra Turchia e popolo curdo: morti tre membri del PKK.
Le forze antiterrorismo curde hanno riferito che lo scorso sabato sono morti tre membri del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) nel nord dell’Iraq.  L’ attacco effettuato con i droni da parte dell’esercito turco ha causato la morte di tre membri del Partito.

Il PKK è impegnato da decenni in una ribellione contro la Turchia. Il Partito è designato come un’organizzazione terroristica sia da Ankara che dai suoi alleati occidentali.
Non è, quindi, un caso che mercoledì scorso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan abbia annunciato l’intenzione della Turchia di intensificare ulteriormente le sue operazioni contro i combattenti del gruppo militante curdo in Siria e in Iraq.

Durante i primi giorni di ottobre c’ stato un attacco al ministero della Interni turco da parte del Partito dei Lavoratori del Kurdistan che ha scagliato l’attacco con un kamikaze ad Ankara. Erano due i componenti del PKK, in particolare membri del Battaglione degli Immortali. Il primo uomo si fatto esplodere, mentre il secondo è stato ucciso dalle forze di polizia turche intervenute sul posto.
Si è trattato di un attacco volutamente programmato nel giorno in cui, dopo la pausa estiva, il parlamento turco ha riaperto. L’obiettivo dell’organizzazione terroristica è quello di ‘avvertire’ il governo curdo. Il Partito ha fatto sapere che il popolo del Kurdistan non ha intenzione di arrendersi di fronte “al massacro alle pressioni fasciste”.

La Turchia ha risposto agli attacchi con una controffensiva aerea sulle postazioni del Partito nel nord dell’Iraq. In seguito alla rivendicazione dell’attacco terroristico da parte del PKK l’esercito turco ha scagliato raid aerei in particolare nelle regioni di Metina, Hakuk, Kandil e Gara.
Gli attacchi turchi sono stati principalmente finalizzati alla distruzione delle basi dell’organizzazione terroristica. Tuttavia, sono rimasti coinvolti anche molti componenti del PKK.
I membri del Partito dei Lavoratori del Kurdistan rivendicando gli atti di ribellione hanno dichiarato di star combattendo contro il governo di Erdogan apostrofato come ‘fascista’. La rielezione di Erdogan ha, infatti, causato l’inasprimento del conflitto tra la Turchia e il popolo curdo.

In Turchia la situazione è, dunque, tutt’altro che tranquilla. Si susseguono attacchi, l’uno in risposta all’altro, dove non è affatto chiaro chi sia la vittima e chi il reale carnefice. È vero, infatti, che l’attuale presidente turco non risulta essere particolarmente amato, soprattutto tra i giovani, anche per via dei numerosi passi indietro che la democrazia ha fatto sotto il suo mandato.

Difficile schierarsi con decisione quando da un lato si hanno ‘i fascisti’ e dall’altro ‘i terroristi’. Resta di fatto che gli attacchi continuano a susseguirsi, e ad avere paura è una popolazione di civili che chiede soltanto un cambiamento verso un governo che possa guidare il paese verso un periodo di maggiore pace.

Margherita De Cataldo

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