Salvini attacca, Tajani risponde: una bagarre che fa infuriare la Meloni

Scontro Salvini-Tajani

Dello scontro Salvini-Tajani avrebbe fatto volentieri a meno la Meloni. La premier ora si trova tra due fuochi, per l’esattezza tra i suoi due vicepremier, che con le loro scaramucce rischiano di far saltare il governo. Salvini attacca Tajani: “Votare con la Schlein per una poltrona è imbarazzante. Meglio senza vicepresidenti che con Verdi e sinistre“. E Tajani risponde: “Qualcuno dice che abbiamo votato come Schlein e i Verdi. Potrei dire che chi ha votato “No” ha votato come Salis e Conte, ma sarebbe una risposta puerile“. E di fatto lo è stata. Perché a Salvini si poteva rispondere che Forza Italia e Pd votano con i popolari europei da prima che lui, ancora coi pantaloni corti, cominciasse a militare nei comunisti padani.

Fa specie, però, che il leader del Carroccio non abbia trovato montante migliore che accusare di tradimento Forza Italia -da sempre fedele alla famiglia dei popolari europei- per aver votato Ursula von der Leyen insieme ai dem, iscritti al gruppo dei socialisti europei, quindi alleati anch’essi con i popolari. Che Salvini non lo sappia è da escludere, quindi non ci è; che voglia giocarsi la carta dell’alleanza Fi-Pd per rimarcare la propria diversità agli occhi degli elettori non è da escludere, quindi ci fa.

Purtroppo per lui, è una carta debole, dal momento che, come ha osservato giustamente Tajani, lui ha votato “No” alla von der Leyen esattamente come Salis, Fratoianni e Conte. Insomma, Forza Italia vota con la sinistra moderata, lui con l’estrema sinistra; forse un rigurgito del comunista padano che fu.

Le parole di Tajani



 

Vincenzo Ciervo

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