Scontri a La Rochelle, in Francia: i manifestanti ambientalisti contro i grandi bacini

Scontri a La Rochelle, Francia

Nella giornata di ieri, sabato 20 luglio, ci sono stati dei violenti scontri a La Rochelle, sulla costa occidentale della Francia, dove si è svolta una manifestazione contro la costruzione di un grande bacino idrico. La protesta è contro la costruzione di questa grande opera che dovrebbe fornire acqua per l’irrigazione dei campi di molte grandi aziende agricole della zona. La mobilitazione, che ha chiamato molte persone da molteplici parti dell’Europa, ha coinvolto circa 6.000 persone, secondo gli organizzatori, mentre la polizia ha stimato la partecipazione a circa 5.000 individui. Unendosi dalla terra e dal mare, i manifestanti – tra cui sindacalisti, agricoltori, dipendenti statali e liberi professionisti – sono riusciti a bloccare il porto industriale di La Pallice nonostante la massiccia militarizzazione, sopratutto in vista delle prossime Olimpiadi in Francia.

Contesto e motivazioni: dalla protesta agli scontri a La Rochelle

La protesta che ieri ha coinvolto circa 10.000 manifestanti ha avuto come obiettivo quello di bloccare la costruzione dei nuovi grandi bacini artificiali. Ad oggi, molti bacini sono in costruzione in giro per la Francia, aumentando così il rischio siccità. Proprio per opporsi a questo sistema di sfruttamento per il profitto multinazionale, i manifestanti hanno deciso di bloccare a sorpresa il porto industriale di La Pallice. Questo ha portati a violenti scontri a La Rochelle, la cittadina francese sul mare, a seguito di una potente militarizzazione che ha schierato più di 3.000 poliziotti solo in questa settimana. 

Di prima mattina, circa 200 manifestanti hanno invaso il terminal agroindustriale del porto di La Pallice, da cui sono stati pacificamente allontanati dai gendarmi. Dopo poche ore, nel primo pomeriggio, due cortei sono partiti dal centro città – entrambe non autorizzate: durante gli scontri a La Rochelle, sono stati contati anche numerosi danni a vetrine di negozi e fermate degli autobus. Le autorità, che erano già stati avvisati di “pericolo di grande violenza” non hanno esitato a fare uso di gas lacrimogeni, manganelli contro i manifestanti e hanno proceduto anche all’arresto di cinque persone.

Il disagio idrico che sta subendo la Francia a causa degli interessi delle multinazionali

Negli ultimi anni, la Francia ha subito diverse ondate di siccità, facendo dell’uso delle risorse idriche un tema politico centrale. I manifestanti ritengono che la costruzione di questi bacini avvantaggi solo i grandi agricoltori, penalizzando le piccole attività e l’ambiente. Inoltre, sempre secondo la protesta, le grandi opere avvantaggerebbero, di conseguenza, le grandi aziende e multinazionali, devastando il territorio locale.



Questi serbatoi vengono riempiti d’inverno, quando le falde acquifere sono meno sotto pressione, per essere poi utilizzati in estate per l’irrigazione dei campi. Molti prodotti delle aziende agricole beneficiarie sono destinati all’esportazione, alimentando ulteriori critiche.

Gli scontri a La Rochelle di ieri non sono però un episodio isolato all’interno della protesta ambientalista in Francia: l’anno scorso infatti, nell’entroterra della cittadina francese – a Sainte-Soline – ci furono altri violenti scontri di massa tra i manifestanti e le forze dell’ordine, che hanno portato al ferimento di entrambe le parti, in particolare lasciando in coma due manifestanti.

Il problema delle forze dell’ordine in Francia e il ruolo nella protezione degli interessi dello Stato

Sicuramente possiamo affermare che gli scontri a La Rochelle di ieri sono un’evidente vittoria dello Stato e delle forze dell’ordine. Già in allerta anche per l’imminente inizio delle Olimpiadi a Parigi, le autorità hanno represso la protesta utilizzando gas lacrimogeni e getti di idrante, protetti da quella legge che in Francia parla di “legittima difesa”. Il procuratore di La Rochelle, Arnaud Laraize, ha riferito che negli scontri sono stati feriti cinque manifestanti e quattro poliziotti. Diverse persone sono state arrestate per insurrezione, oltraggio e manifestazione non autorizzata.

Con l’arrivo delle Olimpiadi e, sopratutto, con un governo così precario come quello di questi giorni, lo Stato francese ha bisogno di imporre e sottolineare quanto mai il suo status quo e il suo continuo dominio attraverso la repressione che, nel caso di ieri, si è tradotto negli scontri a La Rochelle, in cui – come da copione – non è mai stata applicata una logica di “proporzionalità” tra le azioni di protesta e la “difesa” delle forze dell’ordine.

Nonostante l’ondata di violenza e il malcontento generale, il governo francese ha annunciato la costruzione di 100 nuovi bacini idrici entro la fine dell’anno per garantire un accesso continuo all’acqua per le aziende agricole. La Commissione Europea supporta il progetto, avvertendo però contro l’estrazione eccessiva di acqua dalle falde acquifere. La costruzione di questi bacini continua a generare forti tensioni, come dimostrato dagli scontri violenti dello scorso anno a Sainte-Soline, dove 200 manifestanti e 47 poliziotti rimasero feriti.

Lucrezia Agliani

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