Chi non si è mai fermato ad ammirare anche solo per un momento l’enorme scultura che troneggia sul Mount Rushmore. Dal vivo per i più fortunati, o attraverso i documentari, i film e le pagine dei libri, il monumento composto dai volti dei Presidenti americani è universalmente conosciuto.
Forse quello che non tutti conoscono, però, è il nome dello scultore che ha creato l’opera nota come “la montagna dei presidenti”. Si tratta di un italiano di nome Luigi Del Bianco.
Oggi finalmente il National Park Service gli rende omaggio come merita. Il riconoscimento arriva purtroppo postumo, e si deve all’impegno dei parenti ancora in vita dell’artista.
Ma chi era Luigi Del Bianco? Un immigrato che lavorava a Mount Rushmore come scalpellino capo, un ruolo molto importante, soprattutto per un uomo d’oltreoceano che cercava di ricostruirsi una vita. Nato nel 1892, da Napoli, arrivò negli Stati Uniti poco più che adolescente in cerca del sogno americano, come del resto moltissimi altri nostri connazionali, Del Bianco trascorse buona parte del suo tempo scolpendo i visi di George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln.
Una vita a contatto col granito del Dakota del Sud, eseguendo le direttive dell’ingegnere Gutzon Borglum, progettista del monumento. Del Bianco morì nel 1969 a causa di una silicosi.
Come narrato nel libro di Douglas Gladstone “Caving a Niche for Himself”, testo dedicato dallo scrittore all’ormai noto scalpellino, tutti nell’ambiente nutrivano grande stima per l’infaticabile lavoratore italiano. Molti le lodi riportate nei documenti ritrovati, in cui emerge un personaggio capace di comprendere l’idea del progettista e metterla in pratica intagliando e scolpendo con sorprendente maestria.
Luigi Del Bianco ricevette numerosi riconoscimenti dal 1933 al 1940, anni in cui lavorò appunto a Mount Rushmore, grazie all’eccellente lavoro di senior driller e trapanatore, che gli valse la promozione a chief carver ovvero intagliatore capo.
Paola Bianchi