Dopo aver dichiarato il 24 novembre scorso che non si sarebbe ricandidato alla guida del Parlamento Europeo per dedicarsi alla sua carriera politica in Germania, tanti ritenevano che il futuro di Martin Schulz sarebbe stato quello o di guidare il Ministero degli Esteri, dopo l’elezione di Steinmeier a Presidente della Repubblica o un futuro da leader dei Socialdemocratici in vista delle elezioni federali tedesche, come avversario di Angela Merkel.
Così è stato, con il 100% dei voti, Schulz è stato eletto alla guida del Partito socialdemocratico tedesco, un risultato storico.
Prima della papabile contrapposizione ad Angela Merkel di Schulz Spd vedeva di fronte a sé un futuro da già sconfitto in partenza, potendo confidare soltanto nella posizione di opposizione credibile dopo al domani delle elezioni.
Questa elezione in questi termini, l’elezione del Presidente autore de “Il gigante incatenato”, della denuncia della sempre più vasta diffusione dei populismi ed egoismi nazionali, della speranza di ripartenza dell’Europa, a partire del basso, detta le basi per il ritorno in suolo tedesco della tradizione di sinistra.
L’Italia ha conosciuto Schulz in particolare per l’imbarazzante scontro verbale risalente al 2003, nelle aule di Strasburgo, quando l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lo definì il candidato Spd ”kapò”, una notizia che non impiegò molto a fare il giro del mondo.
Il nuovo “Robin Hood”, così definito dai mezzi d’informazione, si appresta così alla corsa per la Cancelleria tedesca che avrà luogo a fine settembre 2017.
La sfida sarà probabilmente ancora tra coalizione CDU – Unione Cristiano Democratica, CSU – Unione Cristiano-Sociale e SPD – Partito Socialdemocratico.
Si parla di elezioni molto attese e che destano particolare timore, che dopo la vittoria liberale in Olanda, ed insieme a quelle francesi, si inquadrano perfettamente quali chiave di volta del futuro dell’Europa, sempre più avversa a una sua continuità politica comunitaria.
Quale destino per l’Unione Europea? Certo è che, fra le altre cose, Schulz desta la particolare simpatia di Emmanuel Macron, il candidato della nuova sinistra francese, deciso come il collega tedesco a rivoluzionare l’Europa, “en marche” verso un cambiamento per il popolo, ma decisamente anti – populista.
Ilaria Piromalli
Fonte immagine: http://www.rtr.ch/novitads/exteriur/martin-schulz-e-il-nov-schef-da-la-spd-tudestga