Esseri umani sfruttati sul posto di lavoro o sessualmente, venduti come fossero oggetti dai trafficanti di uomini. Un commercio orribile e purtroppo in crescita come il fenomeno della schiavitù, mai così fiorente come in questi ultimi anni. E’ la faccia sporca della globalizzazione. Lo dicono i numeri: nel mondo ci sono 42 milioni di schiavi.
L’impegno del Gruppo Santa Marta
A denunciarlo è il cardinale Vincent Nichols, presidente del “Gruppo Santa Marta“, organismo internazionale contro il traffico degli esseri umani voluto da Papa Francesco nel 2014. Le forme moderne di schiavitù sono state il tema trattato nel corso della quinta riunione annuale dell’organismo.
Riunione tenutasi in questi giorni a Roma, alla quale hanno preso parte un centinaio di delegati provenienti da 30 Paesi differenti. Uomini e donne impegnati personalmente nella lotta contro il traffico di esseri umani e in prima linea nell’aiutare le vittime.
Il cardinale Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles, nel corso delle conferenza in programma oggi nella sala stampa vaticana, ha salutato Il Papa, ringraziandolo per il suo incoraggiamento.
Ha poi sottolineato l’impegno del “Gruppo Santa Marta” nel promuovere la presa di coscienza da parte delle realtà locali in merito a una piaga orribile come quella della schiavitù. In tal senso Nichols ha ricordato le collaborazioni nate in Europa dell’Est, Argentina, Africa e Asia.
Ma il gruppo guidato dal cardinale è impegnato anche su un altro fronte. Sensibilizzare i governi cercando di spingerli ad affrontare la questione in modo concreto, individuando e colpendo gli autori di questi crimini efferati.
Schiavi nel mondo: un piaga globale
La schiavitù moderna è una questione che riguarda tutto il mondo, come spiegato nel The Global Slavery Index Report 2016.
Il rapporto evidenzia come il 58% degli schiavi sia concentrato in cinque paesi: India, Cina, Pakistan, Bangladesh, Uzbekistan. I singoli paesi con il livello più alto numero di schiavi rispetto alla popolazione totale sono la Corea del Nord, Uzbekistan, Cambogia, India e Qatar. L’Asia detiene il terribile primato del maggior numero di schiavi: circa 30 milioni, ovvero il 66,4% del numero complessivo. Invece è l’Europa ad avere il minor numero di schiavi, 1 milione circa, corrispondente al 2,7%.
Michele Lamonaca