La scena elettronica ucraina e i dischi che annientano le bombe

scena elettronica ucraina

Nell’ultimo decennio, la club culture e la scena elettronica ucraina sono fiorite, conquistandosi una rispettabile reputazione nell’ambiente mondiale della musica techno, che si è consolidata durante la pandemia Covid-19. Due anni dopo l’offensiva russa in Ucraina, i club di Kiev hanno riadattato i loro eventi secondo la legge marziale e, fino a mezzanotte, la musica contribuisce a mantenere viva la capitale e ad esorcizzare gli orrori della guerra ballando sul dancefloor.

Ballare per superare la guerra

Un recente articolo pubblicato su Il Post e scritto da Davide Maria De Luca, che dal 2022 vive a Kiev per documentare la guerra, parla della club culture nella capitale, con la scena elettronica ucraina che nonostante la guerra continua ad essere rigogliosa. Infatti, la volontà dei cittadini di mantenere viva la città, mentre in tantissimi sono in servizio al fronte (tra cui dj e organizzatori di eventi come Boiler Room) e i traumi psicologici causati dal contesto bellico che ha invaso la quotidianità dei cittadini ucraini rappresentano una ferita collettiva difficilmente guaribile.

In questi casi, la danza aiuta perché muovere il corpo “esorcizza” le emozioni negative, proprio come ha teorizzato Ernesto De Martino nei suoi studi sulla taranta e l’effetto che aveva sulle donne che mostravano segni di isteria (condizione in realtà dovuta alla repressione subita dalle donne del Sud Italia nel passato). Così, a Kiev i club continuano a mantenere alta l’energia di giovani cittadini, soldati e operatori umanitari, che contribuiscono alle donazioni per supportare l’esercito, mentre chi è impegnato al fronte combatte per garantire la libertà nei centri abitati. Ovviamente, i club hanno riadattato l’ambiente per non richiamare i traumi subiti dai soldati in licenza: le luci accese e l’assenza di dark room nei club ne sono la prova.

La testimonianza di Maya Baklanova, giornalista musicale e attivista, evidenzia quanto la musica elettronica sia diventata un elemento importante nella quotidianità di quella parte di società urbana che vorrebbe una maggiore integrazione con l’Europa. La scena elettronica ucraina guarda infatti all’occidente e in questo contesto la guerra contro la Russia rappresenta la difesa di un lifestyle libero, cosmopolita e nell’ottica dell’inclusione, a cui aspirano soprattutto i giovani ucraini.



La club culture ucraina unisce le persone e cura le loro ferite

Dalla testimonianza di Daniel Detcom, dj techno e organizzatore di eventi in Ucraina, oggi impegnato, come moltissimi giovani ucraini, nel ruolo di soldato in Donbass, si può capire meglio come la guerra abbia sconvolto la vita sua e dei suoi amici. Quando ha saputo dell’invasione russa, Detcom aveva appena partecipato ad una serata, il pomeriggio aveva già scelto di arruolarsi. Producendo le sue tracce da un pc portatile a meno di 10km dal nemico, Detcom continua ad occuparsi della sua passione e nel frattempo combatte al fronte perché, quando è in licenza, vuole tornare in una città che sia viva.

Con la guerra che continua a peggiorare, Detcom si trova ancora in Donbass nonostante abbia già dovuto avere un altro periodo di riposo, ma la volontà di proteggere l’unità della propria nazione permette a lui e ai suoi compagni di guardare al futuro e trovare la speranza laddove ci sia solo distruzione. Quella dell’Ucraina è una situazione estremamente complicata, i momenti di entusiasmo si alternano ai momenti di forte depressione e poter sfogare le proprie paure sul dancefloor è un modo di curare le ferite psicologiche che derivano da bombardamenti e perdite degli affetti.

I dj internazionali continuano a supportare la scena elettronica ucraina

Tra le persone intervistate da De Luca c’è anche Borut Viola, in arte Bawrut, dj italiano che suona spesso a Kiev e ha descritto così la scena della musica elettronica in Ucraina:

Qui c’è una concezione quasi clinica del ballo. Il ballo è escapismo, una necessità per sfuggire alle preoccupazioni della vita e in un paese in guerra per sfuggire da tutte le paranoie di una situazione eccezionale. Qui lo trattano in maniera straordinaria, quasi ospedaliera.

Spesso ospite del K41, il club più famoso di Kiev e che può ospitare fino a quindicimila persone, Bawrut nel corso dei suoi dj set in Ucraina ha colto la funzione curativa del ballo, osservando come le persone cercassero di accettare la condizione bellica attraverso il movimento del corpo e l’ascolto della musica. Bawrut ha assistito al rinascimento della musica elettronica in Ucraina e nel momento in cui è scoppiata la guerra ha deciso che avrebbe comunque portato il suo supporto al popolo ucraino attraverso la sua musica.

Così, nonostante la terribile quotidianità che vivono dal febbraio 2022, i giovani ucraini cercano di condire con sprazzi di normalità la vita in guerra. In questo caso la musica salva, la danza cura e la speranza continua a vivere nelle menti e nei corpi di chi spera che tutto questo possa finire il prima possibile e poter tornare finalmente ad una condizione di pace e umanità.

 

 

Aurora Colantonio

 

 

 

 

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